Descrizione Opera / Biografia
La Passione di Giovanna D’Arco fa parte del progetto ”I really do care, do you?”, una ricerca estetica in cui il tema della fast fashion viene contaminato da una messa in scena fittizia.
Il mio non è un reportage, non ho intervistato persone e non sono andato sul posto, ma una rappresentazione più diretta possibile del problema tramite la citazione, la rielaborazione, la copia e l’appropriazione di immagini sacre e della storia dell’arte.
Leggendo articoli, saggi e interviste che illustrano tramite dati e testimonianze una realtà raccapricciante e dannosa per l’umanità e per l’ambiente, ho scoperto che la giornalista Dana Thomas ha scritto “Fashionopolis: The Price of Fast Fashion and the Future of Clothes”, libro che mi è stato d’aiuto e d’ispirazione per capire a fondo questa industria. Nel produrre il progetto la mia attenzione si è soffermata maggiormente sul rapporto che i consumatori hanno con l’industria fast fashion.
La tendenza manichea del mondo che prima voleva una spaccatura netta tra bene e male non cambia, piuttosto si trasforma, rinnova gli estremi, sostituendo il bene e il male con il bello e il brutto. Cosa succede quando il culto della nostra immagine sovrasta ogni cosa? Un marchio, un capo, ciò che dicono di noi, tutto diventa un’ossessione mentre diamo anima e corpo alla ricerca di qualcosa in cui investiamo ogni speranza.
La storia di Giovanna d’Arco mi sembrava perfetta per raccontare un altro lato dell’industria fast fashion. Lei è il simbolo della resistenza
ad un sistema che cambia e si rinnova volutamente con una velocità inaudita, al quale devi stare dietro, pena l’infelicità, l’isolamento, il rogo (sociale).