Descrizione Opera / Biografia
Il lavoro è formato da due lastre di alluminio piegate manualmente e dipinte fino a colmare lo spazio tra i frammenti di carta fotografica presenti ai bordi della superficie, creando una continuità nel vuoto che si forma tra loro. Il primo colore utilizzato per il fondo della lastra metallica è il grigio neutro, dal quale si sviluppano altre tonalità nelle applicazioni successive.
Il vuoto tra i frammenti delle immagini rappresenta un vuoto esistenziale e testimonia l’incapacità della fotografia di rappresentare la complessità del mondo in cui viviamo, è una zona di transizione, nella quale l’immagine non è più riconoscibile nella sua totalità ma è frantumata, disunita, approssimativa.
Zona Grigia associa una struttura fisica all’instabilità delle immagini, una struttura sottile, curva, non bianca e non nera, una visione transitoria estesa nel tempo e nello spazio.
La traccia audio riporta due tipologie di suono prodotte dalla lastra metallica, ottenute durante la fase di lavorazione dell’opera.
Il suono evoca l’immagine fotografica di partenza, spostando la percezione dal piano visivo a quello sonoro, alterandone la struttura nel tempo per farla diventare altro.
Marco Tagliafico (1985) vive e lavora ad Alessandria. Si è formato nel master biennale di Fondazione Modena Arti Visive (2016-2018). Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre tra le quali Da Guarene all’Etna, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Guarene (2019), Boiling Projects, Fondazione Oelle Catania (2020), UKYA City Takeover, New Art Exchange Gallery Nottingham (2019), Fly me to the Moon, Leica Galerie Milano (2019), 10 years old, Fondazione Cassa di Risparmio Modena (2017). Nel 2021 vince il premio New Post Photography al Mia Fair.