Descrizione Opera / Biografia
L’opera 2 of 2 è incentrata sul racconto di due raccattapalle dei tornei di tennis che litigano per una pallina. L’opera estende la definizione di relazione, confronto e limite in un campo da tennis immaginario, dove attrazione e repulsione agiscono sul corpo e sulla politica del corpo. 2 of 2 deriva da una più ampia ricerca cominciata nel 2020 con Try, un’opera corale a lungo termine incentrata sullo sport che, attraverso la decontestualizzazione di reali azioni sportive performate da atlete professioniste in luoghi urbani o deputati all’arte, immagina una nuova e potente mitologia del femminile.
2 0f 2, nella sua modalità di affrontare il tema di genere, connette il corpo femminile con l’immaginario greco romano che storicamente appartiene alla prima grande rivoluzione culturale di gran parte del Mediterraneo meridionale, sviluppando una narrativa mitologica che diventa Storia collettiva.
Nell’opera due donne vestite con la classica divisa del tennis, due raccattapalle interagiscono fra di loro, abbracciandosi in una lotta che le trasporta l’una nell’altra, nel tentativo di raggiungere una pallina da tennis simbolo di desiderio, potere e aspirazione.
Lo spazio dell’azione è definito dalla traccia di un campo da tennis disegnato con del nastro sul pavimento. L’assetto minimalista ha l’effetto di dissezionare come sotto una lente di ingrandimento il rituale sportivo e le sue ramificazioni, i cui dettagli rivelano le implicazioni emozionali e simboliche di un conflitto che diventa metafora esistenziale.
Nei movimenti delle due interpreti, che nella lotta arrivano a fondersi diventando figure plastiche e astratte in continuo divenire, lo spettatore può esperire un’idea pura di confronto frontale, su cui proiettare i vari livelli di conflitto relazionale, sia personale che sociale.
L’intero concetto dietro l’opera è esplicitato, insistentemente palese, concreto e diretto. Eppure, la costellazione di figure istericamente plastiche create dai movimenti delle performer conferisce all’opera un aspetto quasi fluttuante. 2 of 2 è l’esecuzione di una narrazione autosufficiente, un confronto senza fine per una conclusione inevitabile. 2 of 2 commuta un’interazione attraverso i piani del personale e del collettivo, una soggettività che si costituisce nello spazio tra i confini dell’immaginazione e della realtà. L’eco del titolo si riferisce a una narrativa autosufficiente, che mira a decostruire, reinventare e criticare modalità e moduli di produzione, in particolare quelli che costruiscono narrazioni nazionalistiche e patriarcali, occupano spazi e, infine, contribuiscono alla storia collettiva.
Marilisa Cosello
vive e lavora a Milano (Italia).
Nata a Salerno nel 1978, si diploma in Arti Visive in UK, si laurea in Storia del Cinema a Milano, IT, consegue poi un master in Fotografia alla Noorderlicht School NL, studia con François Cheval presso il Museé Nicéephore Niépce a Chalon sur Saon (FR).
Formatasi in fotografia, belle arti e cinema, ha lavorato per 5 anni come fotografa di news, prima di capire che la realtà non esiste, e quindi passare a un approccio concettuale nella sua ricerca e pratica artistica.
La sua pratica è caratterizzata dalla partecipazione del corpo e dalla costruzione di performance, che attivano un dialogo tra storia, cultura e strutture sociali. Ripensando al ruolo della Società come Famiglia, e del Privato come Collettivo, il lavoro di Marilisa Cosello fonde diverse forme di indagine sul potere, sovrapponendo pubblico e privato, rituali familiari e archetipi collettivi. La sua ricerca si configura come una riflessione sulla natura politica del singolo corpo come soggetto, e sull’impatto delle dinamiche di potere sulla storia di individui e comunità.
Le sue fotografie, performance, video, si concentrano su tematiche sociali e individuali e sul potere politico nelle strutture sociali, familiari e nei sistemi di sovrapposizione e controllo del corpo: immaginano il corpo e gli archetipi della società come palcoscenici in cui vengono articolate idee politiche, lotte personali, condizione femminile, aspettative della società.
Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero presso importanti istituzioni e manifestazioni, tra cui Fotografie Forum Frankfurt, Mediterranean Biennial of Contemporary Art, Sarajevo; Circulations Festival, Parigi; Central Dupon, Parigi; M9 Museum, Venezia; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Museo di Santa Giulia, Brescia; Musei di Palazzo dei Pio, Carpi, (MO); Kunsthalle, Lana (BZ); Fotografia Europea, Reggio Emilia; Centrale Festival, Fano; Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Soligo (TV), Centrale Fotografia, Fano; MIA, Milano.
Ha vinto due volte il Premio Fotografia Europea e una il Lugano Photo Festival; ha ottenuto la menzione d’onore a PhotoEspagna, a Descubrimientos Braga e a Berlin Photo Festival. Le sue opere sono nella Collezione Pizzi, nella Collezione Bonetti, nella Collezione Musei di Palazzo dei Pio.