Descrizione Opera / Biografia
Pittura, ovvero, processo pittorico.
Il mio fare pittura è la testimonianza di un processo di sottrazione
dell’immagine.
La metodologia del togliere è il perno intorno al quale si sviluppa
una pittura che nasce con l’intento di rivisitare il proprio vissuto e di
rielaborare i propri ricordi.
Il ricordo e la memoria di un evento o di un luogo sono la sorgente
dalla quale le strutture visive prendono corpo: cospargo
interamente il supporto di materia pittorica, quasi lo annego.
Poi, nel buio di un mare profondo di colore e con le mani libere di
pensare scavo nella materia pittorica ed imprimo sui pannelli la
visione del mio ricordo.
Quello che rimane del mio dipingere sono frammenti di memoria:
pattern visivi precedentemente acquisiti vengono rielaborati e
assemblati in una estetica.
Nella società odierna, che si contraddistingue per un uso massiccio
di immagini usate a scopo divulgativo, i nostri desideri e le nostre
paure sono spesso frutto di una creazione artificiosa. L’uomo,
sottoposto alle sollecitazioni dei repentini cambiamenti ed
interpretazioni necessarie per fronteggiare la propria esistenza, si
trova iettato in un vortice di informazioni visive nel quale la propria
autenticità viene sottoposta ad una logorante prova di resistenza.
Il mio fare pittura vuole dunque avvicinarsi a quella esistenza
frastagliata che l’uomo è inesorabilmente condannato a vivere nella
sua non autenticità. Una prerogativa inscindibile dalla condizione,
umana, ma non ineludibile.
L’immagine non risolta, aperta all’arbitrio del fruitore, o il non finito,
vuole essere il ponte per una realtà che non si esaurisce con quello
che si vede al primo acchito, ma prende forma quando si integra il
vuoto, ovvero la parte mancante che da il senso al pieno.