Descrizione Opera / Biografia
Lo sfoglio è un dolce che ha origine nel XVII secolo, inventato dalle suore benedettine del convento di Santa Margherita a Polizzi Generosa e che negli anni si è diffuso nei paesi limitrofi delle Alte Madonie in provincia di Palermo, in Sicilia. Il dipinto raffigura una guerra allegorica tra Polizzi Generosa e Petralia Soprana, derivante da una denominazione di origine assegnata dal sindaco Sopranese al loro sfoglio, audacemente chiamato ”sfoglio delle madonie”. La guerra dello sfoglio è una delle tante battaglie che Polizzi combatte per difendere questa primogenitura, complice forse inconsapevole nel perpetuare il gioco della tradizione, avvantaggiando il suo rinnovamento e la permanenza nella nostra memoria collettiva.
La scena è ambientata in una Petralia Soprana come poteva apparire prima della demolizione della chiesa del Carmine con il suo campanile e prima del rifacimento neogotico della facciata del convento dei Carmelitani, oggi sede del Comune. Il ponte che collega il campanile e il convento potrebbe essere frutto dell’immaginazione. Sul campanile si può vedere la tradizionale copertura in maiolica di Collesano.
Tutta la ricetta di Polizzi è illustrata: da sinistra a destra abbiamo i grattugiatori di tuma, poi i tavoli per impastare, tagliare e modellare la pasta sfoglia nelle teglie; al centro la doppia impastatrice, per il ripieno e la pasta sfoglia. Sparsi nella zona di preparazione troviamo la FARINA (farina), lo ZUCCARO (zucchero), la CUCUZZA DUCI (zucca dolce), l’OVA (uova) e la SUGNA (lardo), oltre alla già citata TUMA (formaggio di pecora). Affacciandosi dal campanile, il cliente ha in mano gli ingredienti mancanti: CINNAMOMO (cannella) e cioccolato.
Nel quadro, i Polizzani hanno costruito trincee e una catena di montaggio per attaccare il Bar Aspromonte di Petralia Soprana con offensive medievaleggianti. E’ anche illustrata tutta la ricetta originale: da sinistra a destra abbiamo i grattuggiatori di tuma, poi i tavoli per impastare, tagliare e modellare la pasta sfoglia nelle teglie; al centro la doppia impastatrice, per il ripieno e la pasta sfoglia. Sparsi nella zona di preparazione troviamo la FARINA (farina), lo ZUCCARO (zucchero), la CUCUZZA DUCI (zucca dolce), l’OVA (uova) e la SUGNA (lardo), oltre alla già citata TUMA (formaggio di pecora). Affacciandosi dal campanile, il committente ha in mano gli ingredienti mancanti: CINNAMOMO (cannella) e cioccolato.
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Pietro Librizzi (nato nel 1993, Palermo) si è laureato al Goldsmiths’ College nel 2016 con un BA in Fine Art, lavora in pittura e video e vive tra Roma e Petralia Soprana (Palermo) dove gestisce un project space chiamato ’casapiena microcentro’. Nel 2020 ottiene una borsa di studio presso CASTRO Projects a Roma.
2022 - Ce n’è e ce ne sarà per tutt3 con Lula Broglio e Osama Alrayyan, a cura di Giada Olivotto e Lisa Lurati, Sonnenstube Offspace Lugano (CH)
2021 - CLAMOR alla Sala Santa Rita, Roma, con Jacopo Belloni, Beatrice Favaretto, Giorgia Garzilli e Diego Gualandris; Primi Studi Territoriali Ciociari a Castro dei Volsci, FR - Lazio, intervento di gruppo con Anouk Chambaz, James Hillman e Giulia Mangoni; Pallazo Show a Palazzo Messineo, Petralia Soprana, PA - Sicilia, con Elke Marhöfer e Michail Lylov; VIVAVUCI a viaraffineria - Catania, a cura di Daniela Maria Geraci e Gaia Bobò.
2020 - realizzata l’opera La Guerra dello Sfoglio; intervento collettivo NON DICE REIL LESE CRITA ABBOCE, Garbatella, Roma, a cura di x_x_x_.ch.
2019 - Life Cycles al Light Eye Mind London, curato e prodotto con Eliza Collin; All In Green Went My Love Riding al Giardino dello Zuccaro Venezia, a cura di Jean Feline, Adam Glibbery e Elinor Stanley e ’dust sheet embroidered snow’ alla Project Gallery, Arundel (UK), a cura di The Benevolent Association of Excellent Solutions.
Nel 2021, il film ’The Garden’ (2020) è stato presentato a Weekend on the Ground di Circuito Nomadica, Bologna e Istanbul Experimental.