OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | observatory 2.0

observatory 2.0
plexiglas, legno, ferro
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Riccardo Centimeri

nato/a a Milano
residenza di lavoro/studio: Milano, ITALIA


iscritto/a dal 30 apr 2022


Under 35


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Descrizione Opera / Biografia


Observatory 2.0.
Siamo abituati a dividere tutto in compartimenti stagni dove c’è un sopra e un sotto, un destra e sinistra un giusto e uno sbagliato un reale e un irreale, e questa continua ricerca di divisione ci porta a doverci schierare e a posizionarsi prima nell’una o nell’altra fazione. Ma la realtà, è più complessa. Observatory 2.0 tenta di descrivere la complessità di questa realtà attraverso la relazione dei vari oggetti dalla quale è composta: Tubi di plexiglass, una sedia e una scultura metallica si relazionano tra di loro e con il fruitore in un continuo scambio, e cambio, di prospettive.
C’è una sedia in alto, che sedia non è, privata del suo spazio originale. C’è un “stare sotto l’installazione”, che ti permette di guardare in alto e vedere la scultura, però sei anche dentro, accerchiato, protetto o in gabbia; e c’è uno “stare fuori”, guardare la totalità essere liberi, girarci attorno. Ci sono i materiali usati contro-intuitivamente dal più fragile al meno fragile in un movimento ascendente e poi discendente (plexi legno- ferro). E c’è infine una scultura nel mondo reale fruibile solo da un lato, quello inferiore, e una scultura, quella digitale, visibile sullo smartphone tramite filtro instagram (https://www.instagram.com/ar/705978480457872) che permette di vedere la parte interna della scultura, diversa e inaspettata e prima solamente immaginata.
biografia
Riccardo Centimeri nasce a Milano nel 1991 dove vive e lavora tutt’ora. Tramite corsi di arte terapia, pratica pittura e scultura fin da giovane, appassionandosi alla forma e al colore. Si diploma all’Accademia d’Arte di Carrara dove ha l’opportunità di lavorare a contatto con artigiani e artisti di calibro internazionale come Jan Fabre e Maurizio Cattelan.
Contemporaneamente la sua consapevolezza artistica si affina, avvicinandosi a forme che richiamano il minimalismo e l’arte povera, trova la sua strada per meglio descrivere l’essenziale delle cose. Ha esposto in mostre collettive tra Milano, Carrara e Brno.