OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | 20Venti 20Venti

20Venti 20Venti
intaglio, levigatura, incisione, lucidatura, onice, rosa portogallo, emperador light
altezza / larghezza / profondit. 55 x 58,5 x 14,5 cm

Thomas Giannini

nato/a a Viareggio
residenza di lavoro/studio: Massa, ITALIA


iscritto/a dal 30 apr 2022


visualizzazioni: 269

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Altre opere

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Descrizione Opera / Biografia


L’opera che propongo è di estrema attualità. Sono stato ispirato da ciò che accadde due anni fà (2020) e proprio durante il primo Lockdown ho realizzato questa scultura. Il titolo dell’opera ”20venti 20Venti”, identifica il momento in cui tutto il mondo ha dovuto ”fermarsi” di fronte a questo nemico: COVID 19 (corona virus), l’antitesi di quello che rappresenta l’arte, come espressione di ”libertà”. Scrivo al presente affinché, lettore-osservatore venga catapultato a quel preciso momento. Ora ci troviamo chiusi, circoscritti, condizionati a sottostare a regole che non eravamo abituati a seguire, forse perché l’essere umano con i suoi molteplici ”aspetti”, ha bisogno di ”Amare ed essere Amato”. Si perché l’Amore è il sentimento per eccellenza che ”libera” l’individuo da tutto ciò che lo rende ”schiavo”. Quanto ci manca ora una stretta di mano, una pacca sulla spalla, una passeggiata con amici, una vacanza con la propria famiglia e perché no, una gita al museo per condividere la ”rivelazione” che ogni giorno l’arte dona ai suoi ”figli”.
Ecco che nel mio letto, inizio ad avere ”visioni notturne”. E’ stupefacente quello che può essere ”seminato” nel pensiero dell’uomo: viene concessa l’opportunità di poter vedere l’opera ancor prima della sua realizzazione. Sono presenti l’uomo e la donna, simbolo di completezza, unione, relazione, crescita, sviluppo, fecondità, espansione. Entrambi riconoscono il bisogno che hanno l’uno dell’altra. La loro struttura è salda, apparentemente composta. Le braccia lasciano la loro posizione naturale protese in corrispondenza dell’altro/a. I loro busti timidamente ne seguono il movimento, tutto è volto a stabilire un contatto pur sapendo che…il tempo presente non lo consente. É la donna che si muove per prima verso l’uomo e lo si denota dal baricentro ”più” spostato in avanti. Questo a significare la ”ricerca” il ”bisogno” di protezione parte intrinseca del suo essere. Entrambi confusi, si osservano. I loro sguardi sono volti l’uno verso l’altra e se pur tra di loro ci sia un ”corpo estraneo” non ne sono distratti. Ecco che il tempo si ”ferma” un attimo diventa ”infinito”. Tutto ora tace. La struttura inferiore degli arti non è ancora formata e una rottura è presente in ”entrambi”, a delineare l’uomo come provenienza (terra-polvere-pietra) ed esperienza data dal tempo, ”processo evolutivo intellettuale”. Spostandoci verso l’alto i corpi iniziano a prendere forma e rotondità. Si possono notare tre lavorazioni differenti: la parte frontale ”di facciata” portata a lucido, per sottolineare l’importanza che l’essere umano da ”all’immagine” (apparire) mentre ruotando attorno ai corpi si evidenzia un’opacità sempre più marcata a dimostrazione che l’uomo tende a ”nascondere” i propri difetti fino a ”mascherarli” creando se necessario un ”confine” oltre il quale non è permesso oltrepassare (intimità) . Ecco congiungersi con la parte grezza-naturale, ancora in trasformazione che ci ricorda le nostre origini ”processo evolutivo - creazionale”. Al centro, in perfetto equilibrio e quasi a compensare il peso dell’uomo con la donna, è presente COVID-19 (corona virus) con un aspetto ben più dettagliato, la sua struttura non passa inosservata. È ”stupefacente” come tutti già lo conoscano. Le sue braccia rigidamente bloccano i movimenti di entrambi, impedendone così il contatto. E’ lui ad avere il ”controllo”! Apparentemente sembra voglia preservarli arrestando i loro istinti. Ma da notare che ad indossare la mascherina è proprio il Corona Virus. Si come a volersi proteggere dall’essere umano, riconosciuto colpevole di averlo geneticamente modificato alterando la sua ”natura” ed ora ”incapace” di gestirla. Il desiderio e l’istinto umano sono ancora più forti della ragione e della coscienza. La base dove poggiano le due figure è impervia e contaminata da una moltitudine di COVID-19 (corona virus), ma nella parte centrale è presente un ”sentiero” dritto, pulito, privo di ogni contaminazione. Questo non è composto dalla materia (terreno-roccia), perché non è ”naturale” ma ”spirituale”: è la via dell’Amore per eccellenza, dimostrabile dal rispetto per il prossimo. Entrambe le figure sono nel giusto proposito e ciò che era dato per scontato nel passato, ora è divenuto motivo di gioia e di forza. Riaffermarsi, crescere e migliorare per ricostruire ciò che si era rotto o semplicemente danneggiato.
Una crisi può trasformarsi in una grande opportunità: sta a noi scegliere quale via percorrere. Un obiettivo accompagnato da una aspettativa può fare la differenza.
All’interno di questa porzione di onice appaiono ramificazioni simili a vene, arterie, capillari, come il riflesso di un corpo umano. Colorazioni che, con il filtrare della luce, creano una particolare armonia, spinti dal desiderio di scendere nel profondo rapiti da una ”curiosità” che solo gli onici ”regalano” per le loro naturali trasparenze. ”Anche le pietre vivono”. Io come ”espressione artistica” sono molto libero. Spazio tra volti, corpi, oggetti, figure geometriche influenzato da eventi, luoghi e tempi. Amo raccontare il quotidiano riallacciandomi a segni del passato. Tridimensione, bidimensione, basso rilievo e incisione se occorre. Tutto ha il suo preciso spazio. L’arte Egizia ha un’influenza particolare in molte delle mie opere. Rigidamente codificata, gli artisti del tempo dovevano svolgere un ruolo preciso non esprimendo la loro libertà espressiva. Le loro rappresentazioni erano legate da regole ”matematiche” definite in ”canoni”. Ecco la mia decisione di rivisitare con uno stile più libero, naturalistico e realistico. Linee e forme più morbide, impreziosite da materiali attraversati dalla luce che permettono all’osservatore una visione più ”ampia” e ”intima”.