”L’opera fa parte della serie REDIVIVUS. Circa un anno fa, venni in possesso di un’antica cartelletta da disegno, rinvenuta da mia madre in una soffitta. Sbirciai il contenuto distrattamente, ma notai subito che la carta era di qualità eccellente. Tutti i 60 fogli erano usati e all’inizio pensai di utilizzarne il retro. (...) Notai le date ed un’unica firma. Vidi i voti che un professore aveva dato ai lavori. Il primo portava la data 1911. L’ultimo era del 1915.: l’esecutore era un ragazzino di Alagna. si chiamava Felice. Mi piacquero subito, mi piacque tutto. Nella mia mente vidi il piccolo Felice, nel 1911 chino sul banco e un po’ impacciato tirare le sue prime righe incerte: mi emozionai. Così mi venne spontaneo provare a interagire con quei segni, quelle tracce, quelle strutture che venivano da lontano, di cercare di instaurare un dialogo con i fogli e inevitabilmente con Felice. E fu semplicissimo. Le sue linee mi ispirarono (...) Divenne così per me una pratica giornaliera. Avevo la sensazione di entrare nella stanza di qualcun altro, nella vita di qualcun altro. Oggi mi fa piacere presentare questi lavori a quattro mani, celebrare una sorta di centenario, completare un ciclo...o cercare di interromperlo mai”.
Antonio Enzio nasce a Vigevano il 18 Maggio del 1982, frequenta il liceo linguistico, si iscrive alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA) su indicazione di Attilio Forgioli, alla cattedra di Claudio Olivieri. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, con Italo Bressan docente di Pittura. Antonio Enzio - Toti è un artista multidisciplinare, la sua ricerca è centrata sul recupero dei materiali, sul riuso dal punto di vista ontologico e profondo delle azioni altrui. I suoi lavori recenti portano avanti l’estetica del frammento e dell’improvvisazione in senso jazzistico. Con incursioni rapide tra pittura, scultura, e video arte.