Tutti i miei lavori sono eseguiti su carta Steinbach da 300 grammi. Fronte e retro sono trattati e resistenti all’acqua. Victor Vergauwen
Nato il 01 aprile 1947 a Lier.
Già alla tenera età di 12 anni ho seguito la mia formazione presso l’accademia cittadina per le arti applicate a Lier con l’istruzione serale e nel fine settimana, l’istruzione artistica superiore nell’istruzione diurna ad Anversa.
Dal 1962 al 1965 ho seguito un corso per corrispondenza del fondatore della Famous Artist School Albert Dorne e del presidente della scuola Norman Rockwel, un dipartimento di Apeldoorn Paesi Bassi con una valutazione finale di A+. A poco a poco ho costruito il mio dono artistico, cercando sempre di espandermi le mie conoscenze il puro Impressionismo Astratto.
Nel 2000, dopo una parentesi di 34 anni, ho ricominciato a dipingere, le mie opere non hanno né un arco politico né una storia, il colore è la mia storia insieme al gioco delle forme. Il colore è l’espressione della mia gioia, amore e passione, anche se penso che per molti amanti dell’arte sia importante che un’opera d’arte abbia un significato. La cosa più importante per me è che chi lo guarda ci trovi la propria storia, veda quello che si vuole vedere nei colori e nelle forme, non basta credere a quello che si vede, bisogna anche capire quello che si vede.
Le mie opere sono fresche, vibranti e colorate, dipinte con colori vivi intensi, caratterizzate da forme raffigurate ingenue quasi infantili, è particolarmente importante per me che i colori che uso siano di alta qualità con molto pigmento di colore.
La mia costruzione della mia opera d’arte è passo dopo passo, la mia tecnica pittorica i colori che applico sono selezionati con cura in base alla loro vibrazione primaria, ma altrettanto importante è la collocazione dei toni di colore uno accanto all’altro.
Il primo passo è la scelta dei colori
Il secondo passo è dare ai colori un posto, diverso per ogni opera d’arte, il movimento delle linee e delle superfici è il messaggio finale che influenza la percezione dell’immagine.
Non intitolo mai il mio lavoro. Questo lo lascio alle fantasie di chi vede e nomina le mie opere.