Descrizione Opera / Biografia
Scultura composta da diverse lastre in EPS, utilizzate come matrici e stampate su carta Hahnemühle da 300 g. Dopo la stampa, le matrici sono state incollate e assemblate, diventando una scultura che, per tutta la durata della performance, è stata usata come piatto/cartone della pizza su cui ho consumato tutti i miei pasti.
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Durante la mostra Asac Azzip, a cura di Andrea Ceresa, ho vissuto per otto giorni nello studio di R. Bellelli e R. Michelini. Ho dormito in una casetta costruita con moduli di polistirene, dipinti e serigrafati, ispirati alla disposizione dei cartoni delle pizze impilati nella storica sede di Pizza Casa, la pizzeria prima situata in via Belle Arti a Bologna, chiusa nel novembre 2022 a seguito del crollo del soffitto del locale.
La performance prevedeva un processo di partecipazione da parte dei fruitori molto vicino al modello di Rirkrit Tiravanija, intrecciando memoria, critica sociale e condivisione, con l’invito per chiunque a partecipare ai pasti per tutta la durata della mostra a una condizione: solo pizze margherita.
È un lavoro che mira a descrivere una Bologna accessibile e inclusiva, prendendo come oggetto di studio un’attività commerciale del quartiere universitario che, aperta tutti i giorni fino a tarda notte, era considerata una vera istituzione, un punto di ristoro per studenti e per persone di ogni genere capace di generare connessioni come tutte le realtà underground del capoluogo.
Un nome che rimanda a un ambiente conviviale, una casa soprattutto per tutte quelle persone che dormivano all’addiaccio nei pressi della pizzeria. Un luogo molto simile a quelle realtà che hanno reso celebre Bologna, come l’XM24, il Livello, il CSA Pellerossa di piazza Verdi. Pizza Casa era un punto di incontro, di scambio sociale, in cui a chiunque era concesso di sentirsi accolto e dove anche chi non poteva permettersi di pagare veniva sostenuto con un trancio di pizza offerto da altri gruppi accomodatisi sulle sedute di Palazzo Bentivoglio, grazie ai prezzi accessibili (come la famosa margherita a 2,50€).
Questo aspetto così semplice e umano è il fulcro di Asac Azzip: un lavoro che mira a rievocare quel senso di accoglienza e comunità e che intende far riflettere sull’irreversibile processo di gentrificazione e sulla crisi abitativa che colpisce Bologna tra studenti fuorisede, affitti a prezzi esorbitanti, e b&b che spuntano come metastasi in tutta l’area metropolitana.
Ma anche le realtà commerciali autentiche che rendono Bologna ciò che è rischiano di scomparire per far spazio a ristoranti turistici. La condivisione e l’apertura — morale e dello spazio espositivo — hanno trasformato il luogo della mostra in una piazza, in una casa: una casa per tutti. Il progetto si è concluso con una fanzine indipendente, contenente una documentazione fotografica dei lavori esposti, ovvero tutte le persone, bolognesi e non, che hanno condiviso con me i pasti.
Studi:
2025 - Master di secondo livello in Museologia, Museografia e Gestioni dei beni culturali, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
2023 - Corso di specializzazione in Incisione e Stampa d’arte, Fondazione Il Bisonte – per lo studio dell’arte grafica, Firenze
2023 - Diploma Accademico di Secondo Livello in Grafica D’arte, Accademia di Belle Arti di Bologna
Mostre Personali:
2025 - Asac Azzip, (10-17 aprile 2025), Private Studio, Bologna
Mostre collettive recenti:
2025 - ”2024 Guanlan International Print Biennial Parallel Exhibition”, Shenzhen, China
2024 - Frontiera 40 FRONTIERA 40 Italian Style Writing 1984-2024, MAMbo, Bologna