Descrizione Opera / Biografia
Era uno dei primi giorni di novembre del 2016, a qualche giorno di distanza da una delle scosse più forti che colpì il centro Italia dopo quel tragico 24 agosto.
Ricordo una bella giornata di sole, di un caffè bevuto con lentezza al bar del paese, di una sigaretta appena accesa per il ritorno a casa.
Ricordo anche di un gran trambusto dalle parti della piazza così deviai il mio percorso per vedere cosa stesse accadendo.
Quello che si aprì davanti ai miei occhi fu folgorante: c’erano degli uomini dei vigili del fuoco arrampicati sul campanile della piazza che stavano mettendo in sicurezza non solo quella chiesa ma, di lì a poco, facendo postazione fissa da noi, avrebbero fatto sopralluoghi e messo in sicurezza tutti i borghi vicini.
Non so bene come spiegarlo ma quella visione mi colpì al cuore: per un attimo mi sentii parte del tutto, di una totalità che fino ad allora avevo solo potuto intuire.
C’era molto lavoro da fare così aspettai che le acque si calmassero ed una sera raggiunsi quei ragazzi in una scuola di un paese vicino dove alcuni abitanti del luogo avevano cucinato per loro.
Mangiammo e bevemmo assieme e alla fine della cena mi alzai per parlare loro.
Mi sentii di ringraziarli per tutto quello che avevano fatto, per quella visione, per quel senso di umanità ritrovato.
Chiesi loro di posare per me, spiegai il mio progetto e, tra una battuta ed un bicchiere di vino, allestii un piccolo set e cominciai a ritrarli uno alla volta.
Questa immagine è il frutto di quei momenti: un volto unico che racchiude di sé l’essenza di ognuno di loro e di tutto ciò che provai in quei giorni.
Le Voltitudini è un progetto che nasce nel lontano 2010 e si pone come obiettivo quello di tradurre in immagine fotografica l’essenza o meglio l’entità, composta da due o più soggetti, dalle coppie ad interi gruppi di persone che hanno avuto un vissuto comune, ritraendo fotograficamente e sovrapponendo in post produzione le pose dei singoli, fino ad ottenere un ritratto inedito corale, collettivo.
BIO:
Alfredo Dante Vallesi (classe 1982), si diploma in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano nel 2011 con una tesi sull’interpretazione dell’episodio biblico della trasformazione in statua di sale della moglie di Lot come prima traccia pre-fotografica nella storia. Nel 2016 comincia la collaborazione come artista con la galleria Spazio Mater Loft Gallery di Roma con la quale realizzerà due personali, una nel 2016 dal titolo “Indivisibili” e l’altra nel 2017 dal titolo “Silences - come in cielo così in terra”. Nel Febbraio 2017 vince il primo premio de “Il volo di Pegaso - l’arte in campo contro le malattie rare-“nella sezione fotografia. Nel 2018 presenta presso la Pinacoteca di Ascoli Piceno l’installazione audio-video “Photophonia 2” con la partecipazione di Claudio Strinati.
Tra il 2019 e il 2025 integra all’esplorazione del linguaggio fotografico la frontiera prima del collage poi della pittura. Il suo cortometraggio animato “Non ce ne siamo resi conto” realizzato a 4 mani è finalista al Torino Film Festival 2020.