Descrizione Opera / Biografia
È ciotola del cielo
Il corpo
Quando le radici urtano
Cocciute
Nella terra soffice,
È pane e vino
Luce e fuoco
È scala:
Dove vai?
L’opera si configura come un indagine sui meccanismi del linguaggio e sulla relazione tra corpo e parola.
Ho preso in prestito una poesia di Chandra Candiani sul corpo. L’ho inserita all’interno di una serie di fotografie e le ho trasformate in un codice di testo. Ho alterato il testo, trascrivendo i versi per intero, interrompendo, ripetendo parole. Come in un flusso di coscienza le parole escono - sopravvivono - da un testo indecifrabile e l’immagine si trasforma in qualcos’altro. L’azione del digitare e del ripetere diventa un azione inconsapevole, compulsiva, uno sfogo del corpo. L’immagine si decompone, dematerializza e si rende ‘casa’ per il gesto, la poesia. Il corpo e la parola non si limitano a esprimersi, ma diventano un insieme dinamico che si sovrappone, si confonde, e si reinventa. La scrittura si fa corpo, e il corpo si fa linguaggio.
Alice Ippolito (Pietrasanta, 1987) è un’artista con una ricerca fondata su mezzi, linguaggi ed approcci visivi. Dal 2023 si dedica a progetti personali esplorando temi e forme del contemporaneo rinvenibili in luoghi e contesti quotidiani. Al centro della propria ricerca c’è la relazione con l’esperienza e il vissuto, che si traduce in poesie visive. L’ambizione del lavoro è quella di riconnettere il personale all’universale, all’interno di un dialogo con l’ambiente circostante e l’esplorazione di pratiche semplici.
Dal 2022 fa parte del centro di sperimentazione condotto dall’artista Chiara Camoni.
Parallelamente, tiene workshop sperimentali dedicati alla condivisione della pratica artistica con bambini e ragazzi.