OPERA IN CONCORSO | Sezione Video

Andrea Meregalli

nato/a a Seregno
residenza di lavoro/studio: Monza, ITALIA


iscritto/a dal 23 apr 2025

http://www.andreameregalli.it


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Altre opere

Descrizione Opera / Biografia


Effetti AI_ndesiderati di Andrea Meregalli è un’opera video che si colloca al crocevia tra intelligenza artificiale, linguaggio medico e filosofia della condizione umana. Attraverso l’uso del software generativo Stable Diffusion, l’artista trasforma un elemento prosaico – il foglietto illustrativo di un farmaco antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina – in un’esperienza estetica perturbante e stratificata.
Il testo utilizzato, derivato dalla sezione dedicata agli effetti indesiderati, non è concepito per ispirare visioni, ma per elencare con impassibile rigore medico una serie di sintomi e malesseri, in alcuni casi di estrema gravità. Tuttavia, quando viene dato in pasto all’algoritmo, diviene fonte di immagini cariche di tensione emotiva e inquietudine. Le figure prodotte spaziano da grovigli umani intrappolati in una dimensione angusta a corpi deformi, quasi liquefatti, che sembrano incarnare l’angoscia psicofisica descritta dai termini clinici.
Un elemento centrale dell’opera è la cromaticità delle immagini. Molte di esse emergono in bianco e nero, evocando un immaginario visivo che sembra attingere inconsciamente a rappresentazioni storiche della follia e del disagio psichico, forse riconducibili ai dataset con cui l’IA è stata addestrata. Le immagini a colori, invece, si presentano con tonalità innaturali e stranianti, quasi allucinatorie, come se la macchina tentasse di tradurre il tormento interiore attraverso una sinestesia cromatica. Questo contrasto tra monocromia e policromia artificiale amplifica il senso di spaesamento, suggerendo un dialogo tra passato e presente, tra memorie storiche del disagio psichico e la loro trasposizione in un futuro tecnologico.
Dal punto di vista concettuale, Effetti AI_ndesiderati invita a riflettere sulla condizione filosofica della follia nell’era delle macchine. L’opera solleva interrogativi sulla capacità dell’intelligenza artificiale di rappresentare ciò che per definizione è irrappresentabile: il dolore mentale, il disagio esistenziale, il senso di alienazione. La macchina, privata di una comprensione empatica, si limita a costruire simulacri visivi che, pur essendo frutto di un processo computazionale, sembrano paradossalmente evocare la fragilità e la frammentazione dell’esperienza umana.
In questo contesto, la tecnologia non appare solo come uno strumento neutrale, ma come un nuovo agente filosofico capace di reinterpretare e ridefinire il significato di follia. Se in passato la pazzia è stata relegata ai margini della società o confinata in luoghi di esclusione, oggi, attraverso l’intelligenza artificiale, essa si ripresenta sotto forma di immagini che interrogano la nostra comprensione della sofferenza e della vulnerabilità.
Effetti AI_ndesiderati non è solo un’indagine sull’interazione tra linguaggio e immagine, ma anche un’esplorazione del rapporto tra uomo e macchina, tra razionalità e caos, tra scienza e arte. L’opera si fa specchio di un’umanità che, nel tentativo di decifrare se stessa, si affida a tecnologie capaci di amplificare tanto la comprensione quanto lo smarrimento.
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Andrea Meregalli, Seregno (MB) 1977, architetto, designer (e artista), vive e lavora a Monza.
Dopo la maturità scientifica, nel 2002 si laurea con lode al Politecnico di Milano e apre il proprio studio professionale con Maddalena Merlo occupandosi di progettazione a diversi livelli. Contemporaneamente sviluppa progetti di ricerca personali.
Lavora per anni senza mostrare nulla, poi, quasi per caso, durante il lockdown nel 2020, decide di rendere pubblici i suoi lavori.
Nel 2020 crea Culomiao, timbro inciso nella gomma, e le Edizioni Culomiao, distilleria indipendente di libri, liquori e altro il tutto rigorosamente autoprodotto e a km0.
Curioso e sperimentatore inizia da subito a intregrare il digitale e ultimamente l’intelligenza artificiale nelle sue ricerche.