OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | Oculi Aurei

Oculi Aurei
ceramica realizzata con tecnica a colombino, argilla bianca refrattaria. la superficie
h 38 x 19 cm

Antokso

nato/a a La Chaux-de-Fonds (Svizzera)
residenza di lavoro/studio: MILANO, ITALIA


iscritto/a dal 30 apr 2025

http://www.antokso.it


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Descrizione Opera / Biografia


”Oculi aurei” nasce dalla necessità di riflettere sullo sguardo contemporaneo: uno sguardo sedotto dall’oro, dalla superficie, dal riflesso. Un occhio che osserva ma non vede, che desidera ma non comprende, che brilla ma è vuoto.
Ho immaginato bulbi oculari senza iride, senza profondità, ricoperti di materia preziosa ma ciechi al mondo che li circonda. Sono lo specchio dell’avidità che guida il nostro tempo: l’avidità che consuma la terra, che prosciuga l’acqua, che trasforma in valore economico ciò che dovrebbe restare sacro.
Attraverso questa opera, cerco di rendere visibile il punto di rottura tra l’essere umano e i suoi elementi originari. La terra e l’acqua, da cui tutto ha avuto inizio, vengono oggi ridotte a risorsa, a merce. Lo sguardo, anziché custodire, diventa strumento di possesso.
Oculi aurei è un’opera inedita, realizzata nel 2025, firmata e timbrata Antokso. Con essa desidero proporre un’immagine simbolica e inquieta del nostro presente: una bellezza apparente, splendente, ma priva di visione.
BIO
Antokso è il nome con cui Antonio Sciortino firma le sue ceramiche, pezzi unici modellati a mano e realizzati a Milano.
Nato in Svizzera nel 1978, Antonio si forma a Firenze, dove si avvicina alla cultura orientale. Nel 2019 si trasferisce in Giappone, nella prefettura di Gifu, per approfondire la tecnica Raku, un antico metodo di cottura ceramica che valorizza la semplicità, la bellezza delle piccole cose e l’imperfezione.
Le opere di Antokso si distinguono per le forme irregolari e in movimento, per le superfici materiche e ricche di pigmenti. Ogni vaso è diverso e nasce da un gesto istintivo, che rende visibile una visione personale e profonda. Plasmare, per lui, è trasformare la materia in pensiero e sensibilità.