Descrizione Opera / Biografia
”Quest’alba di noi stessi al di sopra del nulla” fa parte della serie Aor, creata per il progetto ”The Innocents” al Castello Campori di Soliera nel 2023. Il nome Aor deriva dalla Genesi (III, 21) e significa ”Tunica di pelle” e ”Non-ancora-luce”, indicando un potenziale non ancora rivelato. Le opere della serie Aor rappresentano mappe del caos che l’essere umano attraversa nel percorso di scoperta e realizzazione del proprio Sé interiore, alla ricerca di un’ armonia con l’ambiente circostante.
”Quest’alba” rappresenta una cosmogonia dell’atto creativo. È il risultato di una riflessione su come un ”ordine” possa emergere dal caos, visto come una condizione necessaria per la creazione artistica, secondo il pensiero di Gilles Deleuze sulla pittura (G. Deleuze, ”Sur la peinture”).
L’installazione è il frutto di una ricerca durata diversi mesi sulla possibilità di rappresentare il caos o la catastrofe, fasi pre-pitturali essenziali per Deleuze. Ho iniziato con tentativi di attraversare questa fase caotica usando inchiostro, carboncino su carta e filo di cotone. Tentativi destinati invariabilmente a fallire, ma che contenevano l’alba di qualcosa che non potevo ancora né definire né comprendere. Sebbene consapevole dell’impossibilità di rappresentare veramente il caos, ero curiosa di esplorare l’atto artistico come fonte di conoscenza. Lo sviluppo di questi tentativi ha dimostrato che, nel cercare di rappresentare il caos, emerge invariabilmente un ordine.
Per catturare quest’ordine, che si manifestava in modi sempre diversi, ho progressivamente eliminato gli elementi di disturbo per arrivare alle linee essenziali. Come ultima fase di questo processo, ho semplicemente posato il filo di cotone su una cornice di legno. Il ritmo e l’armonia creati dalla disposizione dei fili mi hanno condotto oltre l’ordine, alla ricerca di un’armonia nascosta nel caos. ”Quest’alba di noi stessi al di sopra del nulla” rappresenta la tappa finale di questo percorso.
Antonella De Sarno è arrivata alle arti visive dopo studi di Filosofia (Teoria e Storia dell’Arte), una formazione in danza contemporanea e diversi anni di teatro con la compagnia di Pippo Delbono. Il segno, nella sua forza d’espressione e comunicazione, è centrale nel suo linguaggio. La sua ricerca si concentra sull’allestimento di strategie relazionali tra spazio, oggetti e corpi, esplorando sottilmente l’intimo e il sociale.
Tra le sue ultime mostre personali si segnalano
”Artificialia” al Palazzo dei Principi di Correggio, ”Alfabeti” in collaborazione con i Musei Civici di Reggio Emilia alla Galleria Parmeggiani, inserita nel programma ufficiale della rassegna ”Identità Inquieta”, e ”The Innocents” al Castello Campori di Soliera.