OPERA IN CONCORSO | Sezione Grafica/Disegno

 | Intelligenza Artificiale: HomoBot 2058 d.c. > (da IO Robot di Asimov)

Intelligenza Artificiale: HomoBot 2058 d.c. > (da IO Robot di Asimov)
grafite e inchiostro su carta stropicciata e intelata, carta intelata su telaio
cm. 58 x 75

Armando Santelli

nato/a a San Severo (Fg)
residenza di lavoro/studio: Caselle Torinese, ITALIA


iscritto/a dal 11 apr 2025

http://artsantelli@libero.it


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cm. 70 x 50

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 | ” X Sarah Games” 2004

” X Sarah Games” 2004
grafite e inchiostro su carta da spolvero stropicciata e intelata,
cm. 84 x 84

Descrizione Opera / Biografia


Ultima Esposizione di Santelli> a Palazzo Reale di Milano, con l’Opera ”Precarietà: sto cercando l’equilibrio perduto” Ha partecipato alla Collettiva dei 40 Artisti finalisti del ”Premio Arte ’22” di Cairo Editore. Pubblicazioni sul mensile ”Arte” e sul catalogo N°58 dell’Arte moderna di Mondadori editore.
Armando Santelli è nato a San Severo (Fg), dopo la maturità d’Arte si laurea presso l’Accademia di Belle Arti “Brera” di Milano. Per alcuni anni ha operato come creativo nel campo pubblicitario milanese, collaborando alla realizzazione di alcune campagne pubblicitarie a livello nazionale. Successivamente acquisisce la titolarità di cattedra per l’insegnamento di “Arte e Immagine”, da qui riprende attivamente la sua ricerca artistica come “Libertà Assoluta” e a vivere il Disegno come uno Stato di Grazia… Sviluppando una ricerca espressiva, di tipo figurativo con particolare attenzione all’uso della grafite come segno grafico-pittorico.
Un percorso che si sviluppa e concretizza nel ciclo dei “Pazzi” e “SerialKiller…
”HomoBot 2058 d.c.” (rif. a ”IO Robot” di Asimov).
Quest’opera proposta per il concorso, appartiene all‘attuale ciclo espressivo “HomoDigitalis” per alcuni aspetti neometafisico contemporaneo, che indaga sul rapporto e la dialettica tra uomo, tecnologia e lavoro. Un percorso che nasce attraverso varie letture e si configura come specchio del nostro tempo, attraverso una personale percezione-interpretazione dell’intelligenza artificiale, dove ogni “Uomo” indossa come pelle e marchio, la sua nuova condizione di precarietà globale, oscillante tra “HomoVidens” e “HomoCiborg”.