Descrizione Opera / Biografia
Progetto Artistico: ”NON CONFORMI”
Questo mio progetto artistico nasce da una riflessione sulla condizione della donna durante il ventennio fascista, un periodo storico in cui la figura femminile veniva costantemente marginalizzata e ridotta a stereotipi rigidi, e in cui molte donne venivano internate nei manicomi per ragioni che nulla avevano a che fare con la loro salute mentale, ma piuttosto con il loro rifiuto di conformarsi ai dettami imposti dalla società patriarcale e dal regime.
Il testo di Stefania Delendati, da cui ho preso spunto, descrive con lucidità come, durante quegli anni, termini come ”loquace”, ”capricciosa”, ”indocile” e ”ninfomane” e altri termini per un totale di 33 “patologie” venissero usati per diagnosticare donne che osavano essere indipendenti, ribelli, o semplicemente diverse da ciò che la società si aspettava. Queste parole, spesso prive di una reale base medica, diventarono etichette che giustificavano l’internamento in manicomio di donne che non rientravano nei ruoli di madre o moglie perfetta, prescritto dal regime.
Il mio progetto intende dare voce a queste donne dimenticate. Utilizzando l’intelligenza artificiale, ho creato ritratti di donne rappresentando archetipi di queste figure marginalizzate. Ogni viso, frutto della tecnologia, è un tentativo di restituire loro una vita, un’identità che è stata loro sottratta. Successivamente da questi volti ottenuti con l’AI ho realizzato dei cianotipi , una antica tecnica fotografica e che poi ho tonalizzato con tè, caffè e erbe tintorie dando loro una patina invecchiata evocando le immagini delle vecchie fotografie .
Su questi cianotipi sono poi intervenuta manualmente con matite colorate e poi inseriti in vecchi cassetti, che richiamano la memoria del loro privato, del quotidiano, del ricordo. In ogni cassetto ho aggiunto oggetti, fotografie, lettere, reliquie.Sono simboli di vite intrappolate, mai raccontate, di sogni non realizzati. Ogni elemento è pensato per creare un legame emotivo, affettivo e per narrarci e immaginarci una storia e una vita interrotta. Ad ogni volto aggiungo l’”etichetta”, presa dal diario clinico del periodo, della causa per cui furono internate, invitando lo spettatore a riflettere su quella condizione di marginalità,invisibilità e ingiustizia che molte donne hanno vissuto, facendoci anche domande su quante donne ancora oggi, in altri contesti o regioni del mondo, vivano ancora quegli stessi stigmi e situazioni di privazione della libertà di pensiero e azione.
https://superando.it/2022/02/10/internate-in-manicomio-perche-non-conformi/?fbclid=IwY2xjawJ0c-tleHRuA2FlbQIxMAABHqZHnjOT7ETwcqB63BKJXtD9oFIIWAa2kYoMSOaqph8z28PdH4UipFP1QHZG_aem_AGpkKNK8jk1N-USP6xdPGA
Si diploma nel ‘87 in Illustrazione allo IED di Milano. Dal 1988 al 2001 lavora come free-lance nell’ambito del design ceramico progettando decori per ceramiche artistiche. Dal 2002 si dedica esclusivamente all’arte. Negli anni ha utilizzato varie tecniche specializzandosi poi nell’uso delle matite colorate trovando con questa tecnica il metodo espressivo a lei più congeniale e che negli anni le ha permesso di ottenere diversi riconoscimenti in premi nazionali ed internazionali. Negli ultimi anni, abbandonando in parte il disegno, ha trasferito la sua poetica ad altre tecniche come la fotografia e l’antica tecnica della cianotipia, intervenendo anche con matite ed acquerelli per un risultato personalizzato che si pone tra la fotografia e il disegno. Ha iniziato recentemente anche ad utilizzare l’intelligenza artificiale come ulteriore strumento creativo, che le ha dato nuovi stimoli e la possibilità di una ulteriore contaminazione tra varie tecniche. Collabora da alcuni anni con un’azienda per la realizzazione di carte da parati coi propri disegni. Vive e lavora a Sassuolo (MO).
www.cristinaiotti.it