Criptogenetica IX è un opera estratta da un ciclo di quadri intitolato Criptogenetica, una serie che riflette sul rapporto che intercorre tra la presenza organica della vita rappresentata dal segno e l’assenza macchinica dello schermo rappresentato attraverso l’ausilio di spazi rettangolari vuoti inseriti nelle composizioni.
Criptogenetica IX vive all’interno di quello che definisco l’Immaginario Onirico-Organico ovvero il punto di contatto e contrasto tra la dimensione psichedelica del flusso di coscienza soggettiva e lo scenario scientifico caratterizzato da apparati deumanizzati e deumanizzanti.
Nell’opera Criptogenetica IX è messa in scena la fantasmagoria dell’informazione elettromagnetica che gravita attorno alla struttura gerarchica dell’impianto tecnico-scientifico.
Flussi di dati si intersecano fra di loro dando vita alla materia palpabile dell’informazione creando una dimensione di dinamismo statico attorno a dei perimetri di vuoto insondabili.
Le forme così si presentano come dense masse senza peso respirando in un paradosso di sostanza poichè sono svuotate di contenuto ma occupano uno spazio.
La tecnica usata è penna a sfera su carta e l’approccio investigativo al disegno prevede la limitazione di forma e contenuto per produrre un segno che affonda la propria anima nella ripetizione meccanica del gesto affinchè si venga a creare una epidermide pittorica parcellizzata che obbliga lo sguardo ad indagare nei minimi dettagli l’esecuzione tecnica.
La tecnica pittorica è il tema problematico e problematizzante della ricerca di Da Dalto perchè è contemporaneamente l’oggetto di indagine e il soggetto indagante producendo uno stile che racchiude due livelli di lettura opposti e coincidenti: su un primo livello la tecnica pittorica è riconducibile a una soggettività umana, mentre su un secondo livello evoca una sensazione di oggettività disumanizzata.