Descrizione Opera / Biografia
Il Canale di Suez e il Canale di Panama, due delle vie d’acqua più strategiche del mondo, non solo connettono oceani distanti, ma fungono da passaggi per il trasferimento di specie marine e sostanze organiche aliene. Questi canali, pur essendo vitali per il commercio internazionale, hanno innescato un fenomeno ecologico preoccupante: l’invasione di nuove specie che alterano gli ecosistemi marini locali, minacciando la biodiversità naturale. I pesci, invertebrati e micro-organismi che attraversano questi corsi d’acqua, portano con sé virus e parassiti sconosciuti, la maggior parte di loro sono predatori e creano quindi squilibri destabilizzando l’armonia dei mari e degli oceani. La sinergia tra le due strutture umane ha quindi dato origine a un nuovo “transito della biodiversità”: l’interazione tra ambienti marini inaspettati e la conseguente perdita di habitat autoctoni. Tra le cause del fenomeno, oltre al trasporto involontario, c’è il fenomeno del riscaldamento globale dei mari, che permette alle specie aliene di adattarsi a nuovi mari. Il fenomeno delle specie aliene, nel Mediterraneo, si sta diffondendo rapidamente, con gravi implicazioni per la biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi marini. Con l’innalzamento delle temperature e lo scioglimento del pack artico, anche lo stretto di Bering è destinato a diventare un nuovo punto di passaggio per specie ittiche, amplificando il rischio di squilibri ecologici nei mari di tutto il mondo.
Bio
Gianni Depaoli artista materico è nato a Ivrea (To) il 04 marzo 1961. Vive a Candia Canavese e lavora in un ex magazzino frigorifero ribattezzato Museo Menotrenta, le sale espositive sono ex celle frigorifere. La sua è una ricerca attenta che prevede l’uso di materiali di scarto, indesiderati, come inchiostri e pelli di cefalopodi, trattati con aghi d’acciaio e bisturi, per indagare e trasformare la materia nobilitandola senza intervenire sulla naturale bellezza e trasparenza. L’upcycling ha l’obiettivo di stabilizzare lo scarto organico giocato sulla casualità, considerandolo l’ anello di congiunzione ed il ricordo indelebile del prodotto che ha nutrito l’Essere Umano, rendendolo immortale: “Dall’edibile che nutre il corpo, all’arte che nutre lo spirito”. La cifra stilistica di Depaoli è un attento scrutinio sul comportamento dell’uomo, compromissioni e deterioramenti significativi e misurabili attraverso un incessante indagine di materiali organici marini . Le “schiuse di ovature” utilizzate indicano la sua nuova prospettiva estetica: rimandi sensuali della materia, affascinanti agglomerati che evocano la vitalità della natura e del ciclo del tempo, in grado di riacquistare il senso stesso della vita cosi come concepita dai Greci. La costante analisi della forma, del colore e della corporeità lo porta ad aprire sempre nuovi capitoli. La pittura materica diventa il più forte impulso per la ricerca del colore naturale, regolato dalla manipolazione dei cromatofori esistenti nel prodotto, senza aggiunte di colori artificiali lasciando alla pelle il dato estetico primario. Dal 2007 realizza opere e installazioni che testimoniano il degrado ambientale e sociale attraverso progetti itineranti sostenuti da musei e da Enti Istituzionali: iniziative note con il nome di “Mare Nero” Museo di Bergamo, “Allarme Ambiente” Museo di Scienze Genova, Museo “A come Ambiente” Torino, Museo Garda di Ivrea, Museo Acquario di Milano, Museo La Specola di Firenze, Museo Tecnologicamente di Ivrea, Museo Acquario di Messina, AAM Spazio 24 di Milano, Casa Ernesto Francotto a Busca. Tra le installazioni ricordiamo “Anime Silenziose” inaugurato all’ Acquario civico di Milano, “Verso il Quinto mondo” presso la rassegna Paratissima Torino, “Oceaniche Alchimie” Biennale Italia-Cina a Torino, 54° Biennale Internazionale d’ Arte della Biennale di Venezia, “Hopeart Jungle” alla Venaria Reale Nel 2011 viene invitato alla Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi per la personale “Rossomare” e l’opera “I.E.F” entra a far parte della collezione del Museo; Inoltre espone in permanenza le opere “EkoVespa Project” presso il Museo Piaggio di Pontedera e “Prede e Predatori” all’Ambasciata Italiana a Montecarlo. Partecipa attivamente ai progetti annuali per la ricerca sul cancro presso la GemLucArt di Montecarlo. Nel 2017 con il progetto Abissi, indaga il noto e l’ ignoto e i percorsi tortuosi del pensiero umano. Scopre ed evidenzia le ferite e le escrescenze della pelle lacerata che diventano abissi e meandri dove il pensiero si perde e si modifica. Viene invitato ad esporre al Mauto con “Eko500Project” in occasione del 60° anno della Fiat 500; al Macist di Biella in occasione del 70° anno della Vespa, a Paratissima Milano, Bologna e Torino; alla Biennale Internazionale di Asolo, Biennale Internazionale di Salerno; GemLucArt di Montecarlo con l’ opera che denuncia la violenza sulle donne “Silence Kills”. Fa seguito una personale a Montreaux in Svizzera e l’installazione “Oceani 2.0” site-specific al Museo del Parco di Portofino oltre ad inviti in altri Enti Istituzionali. Nel 2020 viene inserito nell’ Atlante dell’ Arte DeAgostini e partecipa in periodo Covid alla mostra virtuale #domaniinarte alla G.A.M. di Roma, Esposizione Triennale di Roma 2020, Biennale Arte Sacra Mentone . Contemporaneamente espone alla 17° Montecarlo Film Festival con l’opera “Marilyn” e vince a Paratissima Best N.I.C.E. Artist 2020. Finalista Exibart Prize 2020, finalista Mellone Art Prize 2020. Viene premiato alla Biennale di Montecarlo e 1° Classificato ad Art Room Gallery con “Nature”. Nel 2021 entra a far parte del progetto “Congiunti” con la Giunti Editore e riconosciuto 2° Classificato Premio Firenze_Europa 2021. Partecipa a “Identity Collective” al Padiglione Nazionale Grenada presso la 59. Biennale di Venezia Arte. Nel 2019 diventa membro del Comité National Monegasque de l’Association International des Arts Plastique aupres de l’Unesco e presenta la personale “ Transparence”.Nel 2024 è scelto per rappresentare le United Nations Sustainable Development Action Campaign for Hope in Action con l’ opera Parabellum.