L’opera nasce come risultato di un’indagine sulla foto virale di Justin Bieber che piange su instagram e del commento di sua moglie sul post con ’Pretty crier’.
La stampa usa il materiale del plexiglass opaco come materiale di difesa fra il reale e la finzione, ponendosi come metafora dell’essere influencer e sulle responsabilità di poter comunicare alla massa. Le domande che il testo sovrapposto alla stampa pone allo spettatore circondano delle riflessioni su cosa vuol dire essere un icona, sul senso di postare un proprio momento di fragilità (e la tendenza a fare ciò) e sul significato che il pianto esposto può assumere.
La ribellione adolescenziale e la crescita sono incarnati dall’icona pop teenager per eccellenza, e gli insegnamenti delle figure genitoriali sono trattate come un ostacolo verso l’espressione del sé e del potere e volere cambiare.
L’artista ragiona su sé stesso e sulla propria adolescenza e a cosa vuol dire crescere da personaggi riconosciuti. Diventare vip da adolescenti si traduce automaticamente nell’essere adolescenti per sempre?