OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

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23I
cucire sul tessuto, mix media,cristallo, filo, filo metallico, rame, pianta, silicio, grafite, plastica, osso, pcb, vite…
100cm x 202cm

Jingyun Wang

nato/a a NeiJiang, Sichuan, Cina
residenza di lavoro/studio: Venezia, ITALIA


iscritto/a dal 24 mag 2024


Under 35

http://www.wangjingyun.26


visualizzazioni: 106

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Altre opere

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23G
cucire sul tessuto, mix media, filo, erba, immagine stampata, plastica, bobina antizanzare, bastoncino di incenso, cera, carta, carta vetrata, vite...
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23B
cucire sul tessuto, mix media, piante, schiuma di plastica, carta stagnola, denti, cavallucci marini essiccati, ibuprofene, reti...
150cm x 100cm

Descrizione Opera / Biografia


Descrizione Opera
Nell’ambito della mia ricerca sulla scrittura cromosomica non semantica, ho utilizzato ossa, cristalli, piastre e fili elettronici per cercare di creare una poesia chimerica tra esseri umani e non umani, metafora dell’era postumana.
L’artista utilizza 23 coppie di cromosomi come lettere e parole per creare una nuova scrittura asemica basata sull’analisi del ritmo, dell’armonia e delle pause silenziose della poesia classica. Attraverso la combinazione di oggetti accuratamente selezionati, costruiti e disposti, tesse una grammatica visiva che simboleggia la composizione e l’origine della vita, la trasmissione di informazioni e codici genetici descrivendo una nuova vita ibrida e sconosciuta, ma strettamente correlata all’esistenza degli esseri umani. Questa opera esplora le questioni fondamentali dell’identità, dell’eredità, del destino e della vita stessa. Come il mito delle tre dee del destino nella mitologia greca, che controllano il fato tessendo il filo della vita, allo stesso modo, l’artista intreccia questa “nuova vita” trascrivendone simbolicamente il significato stesso della sua esistenza. Oltre a selezionare personalmente le proprietà fisiche degli oggetti utilizzati per comporre il corredo genetico di queste nuova entità, vengono tenute in considerazione una serie di simbologie legate ai vari elementi, come il materiale, le dinamiche di relazione tra gli stessi oggetti, il tempo e lo spazio, che influiranno sulla conservazione e deperibilità, ma anche ciò che è già accaduto ed è quindi parte della storia dell’oggetto. Si tratta di un lavoro di selezione articolato su più livelli, dalla raccolta su larga scala alla selezione nel dettaglio, alla ricerca di una coppia compatibile secondo dinamiche di contrasto o affinità, che, in ogni caso, secondo lo sguardo dell’artista, rispettano la natura essenziale intrinseca della coppia di oggetti creata. Ogni coppia rappresenta un cromosoma o le ”parole” di un testo che in realtà non esiste, sono come una traccia, l’ombra di un componimento della quale non esiste trascrizione poiché non è stato generato con un significato lessicale. Le interrelazioni tra queste parole rappresentano il modo in cui i diversi geni si influenzano vicendevolmente e controllano le proprietà biologiche di ogni creatura e allo stesso tempo, riflettono la complessità e la diversità dell’evoluzione biologica. Ricombinando, trasformando e collegando materiali cromosomici, i confini tra umano e non umano si confondono, mettendo in discussione la natura dell’umanità e della vita. “Blueprint” è un disegno in mutamento. Questa ricerca non si limita agli esseri umani, ma esplora anche le nostre origini, la nostra identità e le infinite possibilità della vita futura. Il pubblico qui non è solo un interprete, la sua partecipazione diventa la riproduzione e la rimodellazione della memoria genetica, fluida e invisibile nell’opera.
Biografia
Wang Jingyun
Nato il 26 agosto 1996 a NeiJiang, Sichuan, Cina.
Nel 2021 consegue il master in NTA (Nuove Tecniche dell’Arte) presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Nelle sue opere persegue una narrazione metaforica e apparentemente inesistente, confondendo i confini tra concetti, immagini e materia. Esplora il dilemma del tempo, dell’identità umana e della natura, la natura contraddittoria della vita quotidiana e l’inevitabilità della morte, esprimendo un’ossessione per la fragilità e la definitività delle cose.
Questi temi non sono solo stati o risultati, ma prove del ciclo dell’universo. Presentata in modo poetico ed emotivo, la sua esplorazione diventa una raccolta di frammenti di realtà, esperienza individuale, ambiente e tempo, estraendo nuove storie e significati da prodotti di facile realizzazione, detriti industriali e cose naturali.
Le sue opere consistono principalmente in installazioni crossmediali e poesia sperimentale.
Le sue opere sono state esposte al Padiglione Venezia della 59. Biennale d’Arte di Venezia nel 2022 e al Padiglione Venezia della 17. Biennale di Architettura di Venezia nel 2021. Nel 2021/2022 è artista in residenza presso la Fondazione Bevilacqua la Masa. È inoltre vincitore di due premi speciali, il 17° e il 18° Premio ARTE LAGUNA. Nel giugno 2023, la sua prima mostra personale ’IDEA LIFE’ è stata presentata alla Collezione Graci, Mantova, Italia. Nell’aprile 2024, la sua prima mostra museale personale ”BlunPrint” è stata esposta alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Cà Pesaro di Venezia.
Le sue opere sono state esposte in Cina, Francia, Spagna, Italia, Grecia e Corea del Sud.