Descrizione Opera / Biografia
Le teste in argilla sono come antiche divinità, simboli della diversità e dell’unicità umana. Il vaso, sacro contenitore, raccoglie l’immensità della vita: le esperienze, le emozioni e le relazioni di ogni anima. Come un calice magico, custodisce ricordi positivi e dolorosi, creando un mosaico di storie.
Il vaso è anche un giardino di rinascita, dove crescono fiori di speranza e di trasformazione. Ma è anche un confine, un limite sacro che definisce uno spazio protetto tra l’infinito della mente e il mondo tangibile. In questa dualità, il vaso diventa un’arca mitica, custode delle infinite storie dell’umanità e simbolo di rinascita eterna.
Nata nel 1977 a Milano, sin dal 2010 inizio il mio cammino artistico con la scultura per poi esplorare vari linguaggi artistici visivi: fotografia, video, perfomance, installazione e legatoria artigianale.
Mi laureo in Psicologia e mi specializzo in psicoterapia junghiana.
Inizio il mio lavoro da psicologa psicoterapeuta, per poi lasciarlo nel 2020 per dedicarmi al mio lavoro di artista.
“L’immaginazione è un potente mezzo per capire dove siamo e chi siamo, quell’invenzione poetica può facilitare la riflessione e la comprensione dei problemi ambientali di oggi senza dover ricorrere al messaggio visivo esplicito dei media”.