Descrizione Opera / Biografia
È un messaggio di Pace per dare voce ai milioni di persone che hanno ingiustamente versato il proprio sangue, a coloro che hanno avuto la vita distrutta da assurde guerre, siano esse per motivi territoriali, religiosi, razziali o economici, sono e saranno sempre vittime di un delirio di onnipotenza di pochi sui molti.
Famiglie annientate e segnate dal dolore, affamate e con case distrutte, attività, risparmi e sacrifici di generazioni spazzati via per sempre, disperazione e migrazione, stupri, violenze inaudite su donne e bambini, amputazioni e invalidità permanenti, culture e tradizioni cancellate, armi chimiche e bombe sui civili inermi, inquinamento bellico di cui nessuno parla, causa prepotente del cambiamento climatico che ovunque sta generando devastazione e morte.
Nove mesi di lavoro per esprimere tutto questo in una sola immagine. Basta guerra!
La freccia rivolta verso il basso, in ferro con macchie di ruggine stabilizzata che riaffiorano indelebili, rappresenta i vecchi attriti, le incomprensioni e l’odio che rimane nei popoli segnati dai conflitti.
Il simbolo della Pace bersagliato in modo permanente da bossoli ormai inerti rappresenta l’incoerenza di quei Governi che predicano la Pace ma di fatto finanziano armi ed armamenti.
La base in marmo con un grande foro passante rappresenta la ferita profonda ed incurabile che lascia ogni guerra nel popolo che l’ha vissuta.
La parte posteriore dell’intera freccia è in ottone luminoso e brillante, resta volutamente nascosta alla vista e rappresenta il capitalismo di guerra, quell’Industria che realizza strumenti di morte.
Ottone lucido che viene venduto al prezzo dell’oro, realizzando extra profitti con i quali si potrà allargare le proprie influenze e gettare le basi, corrotte e compiacenti, per i conflitti futuri, innescando un terribile circolo vizioso di sangue e morte.
Guerra che genera nuova guerra.
Basta guerra!