OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | Sottacqua #4

Sottacqua #4
fotografia digitale, stampa fine art su carta baryta
80x60 cm

Michela Bernasconi

nato/a a Milano
residenza di lavoro/studio: Besana In Brianza, ITALIA


iscritto/a dal 08 mar 2025

http://www.michelabernasconi.com


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Descrizione Opera / Biografia


Con la serie Sottacqua ho voluto indagare l’effetto e la sensazione dell’acqua sul mio corpo e nella mia mente l’acqua, quindi, diventa la sostanza primordiale nella suo valore sia fisico che ancestrale.
Il progetto è segnato anche dalla esperienza che ho sperimentato durante la terapia in camera iperbarica e dalle sensazioni provate durante la “discesa”. In camera iperbarica, infatti, si effettuano terapie di ossigenazione a pressioni più alte, come i sub che scendono nelle profondità marine. In realtà nel mio immaginario il momento della discesa mi ricordava più il decollo di un aereo, o di un’astronave pronta a portarmi in modi sconosciuti.La serie, quindi, ha per me una forte valenza autobiografica, e ho volutamente lasciato intravedere in alcune immagini la presenza umana: parti del corpo sommerse, frastagliate e mescolate nell’acqua. In altre i riflessi del cielo richiamano altri elementi naturali: alberi, alghe. In altre ancora le gocce si di trasformano in stelle danzanti che viaggiano in grandi nebulose.
Così come in altri lavori anche in questa serie ho voluto mantenere esplicite le sovrapposizioni delle diverse immagini scattate che, in questo modo, lasciano intendere il tempo trascorso sottacqua.
Acqua che sa essere placida e morbida o mostruosa come una tempesta.
Michela Bernasconi nasce a Milano nel 1983.
Dopo aver approfondito lo studio dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera, si dedica esclusivamente alla fotografia, pur non dimenticando le sue origini pittoriche. Frequenta così l’Istituto Italiano di Fotografia, dove approfondisce lo studio della luce e dei mezzi digitali per la creazione delle sue opere.
Il suo approccio alla fotografia, di cui predilige i temi del paesaggio e dell’autoritratto, deriva dalla pittura: inizia da un frame vuoto, come un pittore parte da una tela bianca, e poi inserisce gli elementi di un racconto, che negli autoritratti è spesso simbolico. Nei paesaggi il racconto è dato dagli istanti, che creano la memoria e l’emozione legate al paesaggio stesso; da qui nascono le molteplici sovrapposizioni, a volte esplicite, delle sue immagini.