OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | Dialogo

Dialogo
papercutting, cartoncino e telaio per cucito
25 x 70 cm

Microamica

nato/a a Maniago (Pn)
residenza di lavoro/studio: Filottrano, ITALIA


iscritto/a dal 14 apr 2025

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papercutting, cartoncino e telaio per cucito
25 x 70 cm

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papercutting, cartoncino e telaio per cucito
25 x 70 cm

Descrizione Opera / Biografia


Il testo a cui si ispira l’opera è ”Discorso sulle donne” di Natalia Ginzburg e la risposta di Alba De Céspedes, pubblicato nel 1948 tra le pagine di ”Mercurio”.
Due cilindri di carta intagliata con la tecnica del papercutting sono sospesi in aria, paralleli.
Due pozzi paralleli, leggerissimi, che sembrano smaterializzare la concretezza invalicabile di quella cavità oscura.
Labili sono i confini del pozzo, come labile è il confine che l’artista vuole rievocare: quello tra natura e cultura, rifacendosi ad una delle questioni principali mosse da Ginzburg.
Questa tremenda malinconia è insita nella natura femminile o è il frutto amaro di una secolare tradizione di soggezione e di schiavitù?
Questi pozzi di carta si riempiono così di elementi naturali, di flora e di fauna una volta amica, un’altra nemica.
Ma chi è che definisce la volontà della natura, il suo essere madre o matrigna, benigna o tossica?
Con lo stesso controllo con cui ha vigilato e normato i corpi e le identità femminili, cosi l’arroganza maschile ha classificato e giudicato il mondo.
In questa giungla finemente intagliata ci sono mani che nuotano per farsi largo, che annaspano nelle difficoltà.
Ci sono corpi che faticano a conformarsi a modelli e a ruoli definiti ma c’è anche il fiato largo di chi, a pieni polmoni, scende giù in profondità e da lì guarda il mondo.
Biografia:
Nasco a Maniago (Pn) il 22/10/1987 e fin dall’infanzia coltivo l’interesse per il disegno e la manualità. A giugno 2006 mi diplomo all’Istituto Statale d’Arte a Cordenons (Pn) con la specializzazione in Grafica e fotografia. Durante gli anni delle scuole superiori studio e imparo le varie tecniche di stampa e me ne innamoro decidendo così di iscrivermi all’ISIA di Urbino per intraprendere il corso di laurea in Grafica e Comunicazione Visiva, in cui mi laureo nel 2012.
Finita l’università inizio un percorso di ricerca di uno stile personale arrivando così alla scelta della tecnica del papercutting e partecipo a vari festival ed eventi come espositrice o tutor di workshop:
“Ratatà Festival” a Macerata nel 2017;
“Weekendoit Box” alla Fiera di Roma - workshop di papercutting nel 2017;
“Weekendoit” (festival di artigianato e design) ad Ancona nel 2018;
Workshop di papercutting alla Rinoteca (fablab) ad Ancona nel 2019;
Esposizione e workshop alla Biblioteca comunale di Maniago nel settembre 2019;
“Weekendoit box” - workshop di papercutting - zona Conce a Fabriano nel 2021;
“Tabula rasa” Visual Art Festival a Civitanova Marche nel 2021;
Esposizione presso lo show-room LAGO di Ancona nel 2022;
Esposizione a “Paratissima” a Torino nel 2022;
“Ratatà Festival” a Jesi - Aprile 2024;
“Tabula rasa” Visual Art Festival a Civitanova Marche - Luglio 2024;
“Notte nera” a Serra Dé Conti (An) - “Non indurisca il tuo cuore” - Agosto 2024;
Mostra collettiva “L’abitudine di cadere” a Montecassiano (An) - marzo 2025;
Expo Osaka - padiglione Italia sezione Friuli Venezia Giulia - 2025;
Ora realizzo quadri soprattutto su commissione.
I miei lavori sono realizzati con la tecnica del “papercutting”: intagliando la carta con precisione e minuzia racconto storie che omaggiano la ricerca della meraviglia che si nasconde nel tempo ordinario, quello che per lo più ignoriamo, quello silente della natura e dei giorni neri sul calendario.
Traggo ispirazione dal bello che si cela nelle nostre piccole coreografie del quotidiano, soprattutto al fare felice, alla cura e alla dedizione che necessita un lavoro ben eseguito.
Le mani sono dei soggetti che prediligo perché ritraggono l’atto di compiere azioni tutt’altro che straordinarie, semplici ma meravigliose nel loro agire.
Voglio celebrare la terra e la natura attraverso la sommersa bellezza dell’ordinario vegetale, rappresentando essenze e fiori, nonché animali.
Le mie opere sono un’ode laica al paesaggio e alle stagioni, al tempo che nutre e rigenera, allo stupore bambino originato dal mondo. Quello stupore che crescendo, come individui e come specie, abbiamo perduto e che sta tutto nell’intimo legame che ci stringe al macro come al micro.