Descrizione Opera / Biografia
HATE NO MORE. Non odiare più
2021
Non odiare più. Perché? Nella nostra vita, che si scontra ogni giorno con personali esperienze ma anche solo le notizie di fatti accaduti vicino e lontano da noi, dolore, guerra, paura e morte. E ancora di disastro economico e di sfacelo sociale. Difficile rinunciare all’ira e all’odio. Fonti d’ira, in questi ultimi anno, ce ne sono state molte. Ancora di più dopo l’esperienza pandemica mondiale e l’inasprimento dei fronti di guerra anche in territori inaspettati. Penso a chi ha speculato provocando disgrazia, a chi si è voltato dall’altra parte e non ha adempito ai propri obblighi lavorativi e morali. Ancora falsi amici che si paventano vittime del sistema per il proprio ego, per la propria voglia di protagonismo nella disgrazia. Amministratori e politici che giocano con il futuro della società mettendo all’angolo la cultura e volutamente incentrando le tematiche su secondari bisogni che soddisfano solo le loro finanze. Continui giochi di potere. Voi dite l’ira e la rabbia sono vizio e peccato, portano fuori rotta la ragione, spostano il giusto punto di misura. Citando Goya “Il sonno della ragione genera mostri”. E quindi come si può chiede di non odiare più. Di non arrabbiarci più con chi mente, chi inganna, chi ruba, chi uccide, chi ignora, chi invidia, chi discrimina, chi deride, chi non cura, chi specula, chi manipola. Io non voglio chiedervelo, perché anch’io vivo tra moti d’ira e odio, perché non mi rassegno a una situazione senza via d’uscita. Ma cerco di gestire questo impulso dentro una forma, in un rettangolo di colore rosa dalle cangiante viole, nella composizione di linee metalliche e luce. La lancia d’ottone affilato, pronta per essere scagliata contro la fonte d’Ira è appesa, come un pendolo, punta verso uno specchio, in un attimo potrebbe staccarsi e cade. Distruggere la limpidezza delle immagini riflessi, in una drammatica rottura del vetro deturpare la nostra immagine e offuscare per sempre il mondo che ci circonda. Un gesto senza ritorno. Ed è proprio questo gesto che voglio fermare, lasciandovi il tempo di contemplare questa lancia dorata di luce. Come la lancetta di un metronomo ondeggia leggera e distante dalla rottura della materia. Un monito a fermarsi, a riflettere e placare i tormentati moti dell’anima, attendendo il ritorno interiore della pace e della serenità. Perdendosi dentro un campo iridescente di trasparenze. Perché sia la logica della ragione e la ”bellezza” a governare i nostri gesti. Solo l’arte ha sempre il potere di dare la giusta dimensione a ogni cosa.
Nadia Galbiati nasce nel 1975 nell’hinterland milanese, dove vive e dove ha creato il suo laboratorio. Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1999. In continuo approfondimento sui linguaggi del contemporaneo attraverso corsi e workshop, dal 1998 con E.Mattiacci ai più recenti con U. La Pietra e P. Icaro. Alcune esperienze di scambio la portano in Polonia, nel 2007 è ospite dell’Academy of Fine Arts a .ód. per la realizzazione di un progetto di grafica e installazione, così come nel 2008 è Artist in residence al Kuzukubo Art Camp, Fujimi, Giappone.In curriculum fiere, mostre personali e collettive. Dalla recente personale Blue Sky alla galleria Villa contemporanea di Monza, Shock in my Town da Eroici furori di Milano come la doppia personale Wide Angle a Berlino da Luisa Catucci Gallery alle collettive internazionale come la Ostrale Biennale 021 a Dresda. Collabora con brand di design italiani, espone nello show room e nello stand di DESALTO in occasione della presentazione al Salone del Mobile 2022 della nuova collezione di arredi d’interni, progetto Studio M.G. Zecca. Sul territorio nazionale, citando le più recenti collettive, Orthogonal Landscape da Manuel Zoia Gallery - Milano, Connessioni interrotte - forme d’arte in dialogo con la natura ai giardini delle Serre della Villa Reale - Monza, Un quarto di cuore - La scultura e Ravvicinati Incontri. Il contemporaneo dialoga con la storia a cura di S. Bartolena e A. Fettolini allo spazio Heart di Vimercate (MB). Collettiva itinerante 7 L’arte interpreta i sette vizi capitali al Centro per l’arte contemporanea, Rocca di Umbertide (PG) nel 2023 e nel 2021 al Monastero della Misericordia di Missaglia (LC)a cura di S. Bartolena e A. Fettolini. Nel 2022 è presente alla XI Biennale d’Arte, MAM – Museo d’Arte moderna dell’alto mantovano, Gazoldo degli Ippoliti (MN), a cura di G. Ferlisi e S. Radici e Frequenze in superficie. Frammentazione, moltiplicazione e proiezione della materia cromatica - OMNIA III edizione_biennale d’arte di Alessandria a Palazzo Monferrato, a cura di M. Galbiati. Nel 2019 la personale Frammenti di città a cura di A. Fiz, allo Studio Museo Francesco Messina di Milano che pubblica il catalogo Perimetri delle edizioni Mimesis, progetto della direttrice M. Fratelli sul panorama contemporaneo della scultura italiana.