OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | L’aria che hai smesso di respirare, vorrei ricordarmela

L’aria che hai smesso di respirare, vorrei ricordarmela
tecnica mista, ferro, plastica, lana, nylon, eco pelliccia
180 x 120 x 120 cm

Rossana La Verde

nato/a a Caltanissetta
residenza di lavoro/studio: Renate, ITALIA


iscritto/a dal 29 apr 2025


Under 35

https://www.instagram.com/red.een/


visualizzazioni: 151

SHARE THIS

Altre opere

 | Non sapevo dove andare mente tu non c’eri

Non sapevo dove andare mente tu non c’eri
tecnica mista, legno, plastica, eco pelliccia
65 x 47 x 36 cm

 | Il mio soliloquio con la pancia di mia madre

Il mio soliloquio con la pancia di mia madre
azione performativa di 10 min. circa, vestiti indossati dalla madre dell’artista quando lei era nel suo grembo, opera in eco pelliccia con le misure odierne della pancia della madre, ovatta, fil di ferro

 | Dov’è il bamino?

Dov’è il bamino?
tecnica mista, eco pelliccia
4 m x 15cm x 18 cm

Descrizione Opera / Biografia


BIOGRAFIA
Rossana La Verde si laurea in Scultura presso l’Accademia di Brera a Milano sotto la guida della professoressa Letizia (LETIA) Cariello. Proseguendo nella ricerca di un dialogo tra arte e moda consegue la laurea magistrale in Moda all’Università Iuav di Venezia con la professoressa Angela Giovanna Vettese.
Il suo lavoro evoca frammenti drammatici dell’infanzia, inseguendo un’assenza che si manifesta in ciò che permane. Le sue installazioni offrono uno spazio al silenzio della memoria, interrogando la precarietà dell’esistenza. Nello sforzo di rispondere a domande intime e universali, si manifesta il desiderio di riappropriarsi in modo delicato della morte.
Nel 2022 vince il premio di ARTbite all’interno della mostra collettiva curata da Cramum. Dopo una serie di mostre collettive, la sua ultima esposizione si è tenuta al Binario 7 di Monza (2024). Negli ultimi anni ha avviato anche una ricerca performativa e la sua ultima performance è stata presentata presso la Traffic Gallery di Bergamo (2024). Il suo percorso si è ampliato nel campo della moda, infatti nel 2024 ha collaborato con Rai 2 come costumista per una puntata del programma Viva Rai2! a cura di Fiorello, ha inoltre curato i costumi per gli spettacoli teatrali di Lucia Di Pietro, presentati da Officine Caos, Centrale Fies e Fabbrica del Vapore. Da alcuni anni fa parte dell’organizzazione del festival BriUp, dove segue la direzione artistica della sfilata e delle mostre.
DESCRIZIONE
L’immaginario che guida la mia ricerca si intreccia con un mondo poetico e infantile, in cui la tenerezza si alterna al dolore, e dove il gioco dell’immaginazione diventa uno strumento per ricostruire ciò che è andato perduto: un’assenza che vibra e che chiede non tanto di essere colmata, quanto di essere abitata. Allora, è nell’evocazione di momenti drammatici della fanciullezza che si fa evidente questo vuoto, imprimendosi in ciò che resta. C’è stato un tempo in cui questa altalena avrebbe potuto essere utilizzata, oggi, però, rimane in attesa e contiene solo il ricordo di un passato che riprende consistenza in maniera tattile e delicata. In questo modo, nostalgia e angoscia si ammorbidiscono, evidenziando un’assenza silenziosa e fragile, di cui non resta niente, nemmeno il ricordo dell’aria che hai smesso di respirare, anche se io, vorrei ricordarmela.