In un primo momento volevo creare qualcosa che facesse riflettere sull’identità di genere; nel dipingere ho spostato il mio focus e mi sono ritrovata dentro un flusso sentimentale che si è trasformato in una possessione malata d’amore. Volevo rappresentare quello che per me è stato un amore.
I protagonisti, che formano le tre coppie, sono una visione tripla delle stesse persone, tre momenti diversi e tre conseguenti fasi del loro rapporto amoroso.
I toni acidi e i colori vividi della composizione rimandano ad un clima malato, sofferente…
Il dipingere è per me un rituale che, in questo, come in altri casi, mi aiuta ad esorcizzare delle paure tramite una lotta dolce, una battaglia sentimentale in cui io e la mia amata (al momento divise) ci ritroviamo in un istante congelato in un istante che rimane nostro. Non sono interessata alla linearità dei contenuti del mio lavoro, intendo l’arte come un diario d’amore.
Sabrina Versavia (Reggio Calabria 2001), frequenta il primo anno di pittura nell’Accademia di Belle Arti Reggio Calabria.