Descrizione Opera / Biografia
Descrizione opera:
Voglio una pelle splendida [2023/2024] è un titolo preso in prestito da una canzone degli Afterhours. Il bianco è forse un modo di essere (non affine al mio).
Il bianco è per me, prima di tutto, corpo e pelle delle opere scultoree in gesso. Il corpo e la pelle sono sempre eloquenti. Il corpo e la pelle delle opere in gesso possono essere brillanti, macchiate, rovinate… Restano pelle candida. La pelle di una scultura in gesso non lascia scampo.
Questa installazione - Voglio una pelle splendida - è composta da più di mille ditali da cucito che contengono gesso che vira di colore dato il mutuo soccorso tra le leghe del ditale e il gesso stesso.
Questa mia riflessione anatomica è uno studio di porzioni di pelle da proteggere - dentro ai ditali da cucito che sono il simbolo della protezione - anche se imperfette e corrotte. Un’illustrazione scientifica che analizza idealmente più corpi, una parte di ognuno che rappresenta un tutto del desiderio di: un pensiero superficiale che renda la pelle splendida.
Accettare il fatto che tutto possa affiorare in superficie, sulla pelle. E il desiderio di superficialità diventa un gioco a cui non crede nessuno, un gioco per proteggersi.
Biografia:
Sara Vasini nasce a Cesena nel 1986.
Consegue il diploma di Maestro d’Arte [2005] ed il diploma di maturità [2007] presso l’Istituto d’Arte Gino Severini di Ravenna.
Nel 2013, presso l’Accademia di Belle Arti Ravenna, consegue il diploma in Arti Visive. Durante il corso di studi svolge l’Erasmus presso la Facultad de Bellas Artes, Universidad del Paìs Vasco, Bilbao [2010]. Assistente dell’artista Graziano Spinosi dal 2011 al 2014.
Nel 2020 consegue il diploma in Decorazione-Mosaico sempre presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Dall’A.A. 20/21 all’A.A. 23/24, è docente di Anatomia Artistica l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nella medesima istituzione ha tenuto workshop di calligrafia cancelleresca dal 2022 al 2024, curando inoltre mostre e cataloghi con le case editrici Quodlibet e Rrose Sélavy.
Ha esposto la sua ricerca artistica in Italia [MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Musei Civici di Monza - Casa degli Umiliati e Orangerie, MuVi - Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Viadana (MN), Museo della Ceramica di Mondovì (CN), Museo Nazionale di Ravenna, MAR - Museo d’Arte della Città di Ravenna, Cassero per la Scultura dell’Ottocento e del Novecento di Montevarchi (AR), Accademia d’Egitto (RM), Santa Maria dell’Angelo di Faenza (RA), Palazzo Rasponi dalle Teste (RA), Palazzo dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna (BO), Oratorio di San Sebastiano - Complesso Museo Civico di San Domenico (FC), Biblioteca di Storia Contemporanea Alfredo Oriani (RA), Chiesa di San Domenico (RA)] e all’estero [Istituto di Cultura Italiana a Tokyo (Giappone), Jordan National Gallery of Fine Arts, Amman (Giordania), Negev Museum of Art di Be’er Sheva (Israele), Saint-Germain-en-Laye e Prieuré de Cayac, Gradignan (Francia)].
Ha collaborato con le Gallerie [Pallavicini (RA), MAG - Magazzeno Art Gallery (BO), niArt Gallery (RA) e con l’Associazione Culturale Mirada] e le sue opere fanno parte di collezioni permanenti [Museo Nazionale di Ravenna, Mar - Museo d’Arte della Città di Ravenna, MANN - Museo Nazionale di Napoli, Accademia d’Egitto (RM), Reggia Reale di Monza (MB)].
Nel 2019 è tra i vincitori delLa Biennale delle Accademie d’Italia a Monza, nel 2017 vince G.A.e.M e nel 2015 vince R.A.M.
Appare in diversi cataloghi d’arte e riviste internazionali.
[Il suo nonno paterno era cugino della nonna di Raffaella Carrà. Da piccola amava una favola per bambini scritta da Raffaella Carrà e pensava che fosse tanto famosa per questo. Non si sono mai incontrate.]
Vive e lavora tra le regioni Emilia-Romagna, Marche e Toscana.