L'ARTISTA Sezione Pittura
Dino Danti
nato/a a: Livorno
residenza di lavoro/studio: Livorno (ITALIA)
iscritto/a dal 09 feb 2012
Le opere
Biografia
Dino Danti, tra tradizione e contemporaneità
Non tradisce la tradizione. Ma neppure rinuncia a essere ben radicato nel suo tempo, Dino Danti, artista livornese nato nel 1973 che, fin da ragazzino, ha coltivato la passione per larte, dedicando la sua attenzione in particolare al linguaggio pittorico. Suo zio, del resto, era Alvaro Danti, uno dei pittori labronici più conosciuti allinterno della scuola che guarda ai post macchiaioli: una parentela che, indubbiamente, ha influenzato il modo di percepire lopera di questo giovane artista.
Le stradine tortuose che guardano allorizzonte, i pescherecci che riposano tra le acque del porto, scene di folla al mercato, scorci del centro storico...
Danti trae ispirazione per i suoi lavori dallarchivio iconografico tipicamente livornese, quasi stereotipato da decenni di tradizione pittorica.
Poi però rielabora queste immagini-clichè per dar vita a qualcosa di completamente personale, che si trasforma sotto gli occhi dello spettatore per mezzo della gestualità energica dellartista, che destruttura i paesaggi realizzati sulla tela dando vita ad un groviglio di forme e di colori brillanti intrecciati in un giocoso labirinto cromatico.
E come se Danti, insomma, ingaggiasse un lavoro di ri-editing sulle immagini del passato per ricrearle e riadattarle alla contemporaneità, adottando un segno forte e deciso di contorno per inglobare il colore che esplode vitale sul supporto e una serie di prospettive ardite che creano in chi osserva un senso di sovrabbondanza e, allo stesso tempo, di intima precarietà.
Danti, del resto, è un artista sensibile allattualità del sociale. Lo si nota bene nelle sue opere legate ai temi del lavoro e dellambiente come quelle che traggono ispirazione dal porto di Livorno - con il suo colorato e tumultuoso andirivieni di navi, barche, container... - e soprattuto nei lavori dedicati alla raffineria livornese dello Stanic che si trasforma, nellarte di Danti, in un incastro serratissimo (che guarda per certi versi allinformale) di ciminiere, tubi e fumi...
Una pittura che ha quindi il merito di raccontare il presente senza però cadere mai nel drammatico ma riuscendo anzi a conservare come costante una certa piacevolezza estetica, dovuta soprattutto alla già citata sensibilità cromatica dellartista che gioca abilmente con i colori per donarli allo spettatore nelle sfumature e delle concordanze più suggestive.
Alice Barontini