Descrizione Opera / Biografia
Dedico l’opera a tutti quei ragazzi che come me si sono persi dentro se stessi, con la speranza che trovino la chiave per volare alto.
Il tema dell’opera sono i disturbi del comportamento alimentare, in particolare la bulimia nervosa.
In un mondo in cui l’apparenza regna sovrana, lo Star System e i Social Network portano i ragazzi a voler assomigliare
ad ogni costo ai loro idoli, calcolando l’indice di gradimento della propria immagine in cuoricini e pollici sollevati.
Le vittime stressate dal giudizio e dal confronto con standard irraggiungibili, iniziano ad assumere comportamenti bulimici, mangiando spasmodicamente enormi quantità di cibo, che viene epurato tramite il vomito autoindotto.
Da questa riflessione nasce il titolo dell’opera: “L’apparenza inganna.”
L’opera di carta su carta è composta da una base e da altre quindici applicazioni.
Il numero non è casuale, è l’età in cui i ragazzi iniziano a manifestare i disturbi più drastici di questa malattia autodistruttiva.
Al centro della composizione, su un fondale buio e poco rassicurante, appare la protagonista, una modella che indossa cibi di ogni genere, che vestono il suo corpo da Miss Universo: il carciofo che tiene in mano rappresenta lo scettro ed il cupcake sopra la testa, la corona, collegata ad una lampadina spenta.
Attorno e sopra la testa della Miss, una gabbia con all’interno uccellini colorati comodamente adagiati sul trespolo, sulla destra tre ragazze riescono a spiccare il volo e ad uscire dalla prigione.
Le mani, che compiono il gesto di evacuare il cibo, sono volutamente coperte.
La mano sinistra da una buccia d’arancia sporca ed ammuffita, la mano destra da due fette di pane: quella verso l’interno appare bruciata e nera, l’altra, all’esterno dal corpo della donna è perfettamente bianca e con un uovo sopra.
Il mio intento era quello di creare un’opera ingannevole, apparentemente perfetta e colorata che solo dopo un’osservazione attenta cela il lato oscuro.
Biografia di Ilaria Alice Tore
Classe 1987, Ilaria Alice Tore è collagista, attrice e regista cagliaritana.
Fin da piccola studia danza classica e teatro, entrando a far parte a soli otto anni della compagnia “Cricot Teatro” con sede nell’ex Spazio Fornace di Quartu Sant’Elena. A sedici inizia a partecipare ai primi stage, fondamentale l’incontro con Yves le Breton, allievo di Marcel Marceau.
Nel 2006, a 18 anni, arriva in finale al Premio Hystrio.
L’anno successivo si trasferisce a Berlino dove frequenta diversi seminari di teatro e di teatro danza.
Nel 2012 si diploma a Roma presso l’Accademia di teatro e di cinema Eutheca dove studia con Francesco Manetti, Giancarlo Fares, Alfredo Colombaioni e alcuni esponenti dell’Odin Teatret e del Living Theatre.
Nel 2013 si specializza in televisione, doppiaggio e cinema presso l’Accademia Artisti dove grazie a Luca Ward, Ennio Coltorti, Fioretta Mari, Alberto Lori e Natalia Florenskaia si diploma col massimo dei voti.
Nel 2012 scrive e porta in scena il suo primo testo di narrazione “Diversa-mente” un monologo contro l’abuso degli psicofarmaci sui minori.
Nell’Aprile del 2014, insieme ad un suo amico e collega porta in scena Noce, performance che vuole far riflettere sulle fughe di cervelli italiani all’estero.
Collabora come attrice e assistente di produzione per cortometraggi e web serie presentati al Roma Fiction Fest, al Roma Web Fest e al Napoli Cultural Classic, vincendo in quest’ultimo festival il premio come miglior attrice non protagonista nel corto “Mind the end” nel 2015.
Da circa un anno ha fondato Alarice, un progetto artistico e commerciale che gli permette di dedicarsi alla sua grande passione artistica, l’arte del collage di carta su carta. Nel 2015 è andata in scena la sua prima performace tratta da due dei suoi collage.