Premio Combat Prize

«Questa serie di immagini nasce da un lavoro nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi in Toscana, Italia.
A partire da materiali di archivio, realizzati dalla Guardia Forestale e dall’ associazione Canilupus per il monitoraggio della fauna selvatica, Andrea Buzzichelli costruisce un proprio inventario estetico.
Le immagini per nulla descrittive catapultano l’osservatore in una sorta di immaginario proibito, avvicinandolo al lato nascosto e oscuro della natura del parco. In altro modo confermano il ruolo di innesco della fotografia, nello specifico verso lo studio della fauna ormai costretta a vivere in riserve, entro confini stabiliti non dalla natura ma dall’essere umano.
Esse rilevano così un senso di potenza intrusiva in un mondo che altrimenti non sarebbe visibile, svelato, e una sorta di fascino “voyeuristico” verso la natura stessa. A guardare bene, queste immagini parlano più dell’uomo e della minaccia che egli pone alla sua stessa natura. Le foto trappole elaborate da Buzzichelli convergono lo sguardo su ciò che non vogliamo vedere; è l’alienazione crescente della società, la sua postura antropocentrica ed estranea all’ambiente. Un porsi al di fuori del proprio territorio.
Sono immagini senza tempo. Prive di riferimenti esse non raccontano ciò che si vede bensì ciò che si sente. E in questa ”ceca” prospettiva esse rivelano la propria cifra artistica, una propria posizione etica, costituendo infine un omaggio al lavoro pioniere del fotografo naturalista George Shiras III.»