Descrizione Opera / Biografia
Nella serie di ritratti di cadaveri ripresa da un sito web Dall’O cerca di dare un nome agli scomparsi, ai morti senza nome che sono sempre molti di più di quanto si possa immaginare. L’anonimato della morte e di quelle morti, viene riscattato dall’arte che è una forma di memoria. Ma è anche la traduzione del linguaggio delle immagini come documento in immagini monumento, cioè fatte per durare e rimanere nel tempo. Arnold Mario Dall’O in primo luogo attribuisce un tempo alla ripresa delle immagini recuperate dalla rete perché la pittura è lenta, le fotografie digitali rinascono con i tempi lunghi di un dipinto per pennellate puntiformi, ricostruendo retinicamente l’unità. Dall’altro compie un’operazione di blow up che fa guardare la realtà attraverso la nuvola o cloud o nuages della pittura. (Valerio Dehò, dal catalogo: Urs Lüthi / Arnold Mario Dall’O, Galleria Alessandro Casciaro, Bolzano maggio 2016)
Arnold Mario Dall’O nasce nel 1960 a Lana (Bz).
Studia all’Accademia di Belle Arti a Venezia da Emilio Vedova.
Dal 1998-2002 è docente di Design all’Accademia di Design di Bolzano.
A partire dalla fine degli anni ’80 partecipa con mostre personali e collettive in gallerie private, tra le principali, Galleria Goethe di Bolzano (I); Galerie Albert Baumgarten di Friburgo (D); Galerie Thaddaeus Ropac di Salisburgo (A), Galleria Paolo Maria Deanesi di Rovereto (I); Galleria Lipanjepuntin di Trieste (I) e in musei ed istituzioni pubbliche quali: Museion, Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano (I); Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto (I); Mag, Museo di Arte Contemporanea di Lissone (I); Galleria d’Arte Contemporanea di Roma (I); Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Palazzo Trentini di Trento (I); Manifesta 7, Parallelevent, Rovereto (I); Museumsquartier di Vienna (A), Merano Arte, Merano (I).
Arnold Mario Dall’O vive e lavora a Merano (I) e Skibbereen (IRL).