Descrizione Opera / Biografia
La morte, secondo Martin Heidegger, è per l’uomo una possibilità di essere, la ”più propria, incondizionata, certa e come tale indeterminata e insuperabile”. Il non esserci non è dunque una mera fine ma oltrepassa ogni accezione negativa o minacciosa, ponendosi nel mezzo delle cose come alternativa al di là del bene e del male. Questa condizione per così dire neutra è attribuibile anche alla natura ed al resto degli eventi naturali che circondano l’essere umano. La natura non è capace di malvagità, la bestia che divora la bestia o il fulmine che squarcia l’albero rientrano nell’ordine naturale delle cose. All’interno della natura la morte è un modo altro di non esistere e quindi esistere in una diversa modalità od essenza.
When we really become nothing è un progetto che ruota attorno all’immagine come strumento atto ad evidenziare le possibilità del non esserci. L’immagine è una forma di visione atemporale, essa comunica il passato ma in sostanza lo congela in una bolla al di fuori del tempo. Una foto che ritrae un soggetto nella sua gioventù rimarrà immutata anche quando egli non sarà più. Allo stesso modo tale immagine potrà essere modificata o negata, assumendo nuove forme e significati. In questo spostamento, ogni immagine entra a far parte di una visione altra, mescolandosi ad immagini passate, oggetti e ad immagini della memoria.