Descrizione Opera / Biografia
Le vite degli altri (Das Leben der Anderen)
Le vite degli altri è il titolo italiano del film del 2006, sulla vita spiata delle persone durante il regime comunista nella Germania della DDR, la polizia segreta che si occupava di spiare i cittadini era la STASI, da Stadtsichereit.
In realtà questo quadro a cui ho dato lo stesso titolo del film, non ha nulla a che vedere con esso, rappresenta una figura maschile di spalle e tutt’attorno ritagli di scene di sesso pornografico.
Dagli atti del processo a Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere dai giudici della Cassazione nel dicembre 2014, sentenza confermata un anno dopo, per aver ammazzato Chiara Poggi, colpendola ripetutamente con un oggetto appuntito e gettandola giù dalle scale, i giudici dicono “ forse questa passione di Alberto per la pornografia avrebbe potuto provocare discussioni anche con una fidanzata di larghe vedute, diventando così una presenza scomoda, come tale da eliminare per sempre dalla sua vita di ragazzo per bene”.
Dal punto di vista formale la composizione può richiamare certi quadri del ’600 che troviamo in molte chiese e che avevano e lo scopo di guidare il fedele alla preghiera; solitamente vi è dipinta in tutta grandezza la figura del santo, di Gesù o della Madonna, tutt’intorno sull’intero perimetro un certo numero di piccole tele, che rappresentano le storie del santo, oppure i misteri della fede, o la via crucis.
La figura di spalle un po’ china è un’immagine ricorrente nella pittura, indica solitamente prostrazione, sottomissione al giudizio; un grande esempio lo abbiamo ne”La verifica della vera croce” di Piero della Francesca, dove il giovane miracolato dalla croce è rappresentato di spalle in una nudità di vivido impatto formale.
em
Emilio Minotti riesce a comunicare attraverso le sue opere con l’inconscio collettivo: lo fa utilizzando un vocabolario visivo, raccogliendo le eredità della pop art e del dadaismo, portando anche all’estremo il confine tra linguaggio artistico e cultura popolare. Trasgressivo come Jeff Koons, le opere di Minotti mostrano una sofisticata miscela di kitsch, modernità ed erotismo, infrangendo i tabù non tanto per scandalizzare, ma per trasformare la provocazione in bellezza.
Claudia Sposini
Arte Fiera Cremona - 2013