Premio Combat Prize

EurekA PhotograhpeR _ Stefano Gervasio - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | Time SUNscape

Time SUNscape
solarigrafia. immagine analogica digitalizzata,

EurekA PhotograhpeR _ Stefano Gervasio

nato/a a Torino
residenza di lavoro/studio: Alpignano, ITALIA


iscritto/a dal 12 mag 2016


Under 35


visualizzazioni: 1905

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solarigrafia. pellicola analogica digitalizzata.,

Descrizione Opera / Biografia


Fotografia analogica digitalizzata.
L’immagine in questione è una LUNGHISSIMA ESPOSIZIONE. La pellicola è stata impressionata da una SINGOLA e CONTINUATIVA esposizione della durata di circa 1104 ore, 46 giorni (difficile da immaginare visto che la fotografia convenzionale utilizza tempi di posa di decimi o centesimi di secondo).
La tecnica utilizzata per realizzare tale scatto si chiama solarigrafia; dalla parola si riesce a dedurre quale sia la finalità e la modalità di funzionamento di tale tecnica. Solarigrafia = disegnare con il sole; effettivamente è il sole stesso che genera le diverse “scie luminose”.
L’immagine immortala il moto apparente del sole lungo la sua eclittica (l’altezza massima e minima sull’orizzonte sono rappresentati rispettivamente dal solstizio di inverso e quello d’estate);
La solarigrafia utilizza una delle tecniche fotografiche più antiche esistenti note già al tempo di Aristotele e degli arabi del Medioevo: la fotografia stenopeica (processo fotografico che utilizza la camera oscura e un foro di pochi decimi di millimetro come “obiettivo”). La camera oscura venne ripresa da Leonardo da Vinci con la costruzione della camera oscura leonardiana e successivamente ripresa nel Rinascimento come aiuto nel disegno.
La rappresentazione in questione è stata realizzata grazie ad una lattina di alluminio, di una classica bevanda gassata e zuccherina, sulla quale è stato praticato un foro ( foro stenopeico o pinhole) di circa tre decimi di millimetro e posta all’interno una carta fotografica bianco e nero Ilfrod Multigrade IV.
Il contenitore stesso rappresenta la macchina fotografica (più precisamente sarebbe meglio dire la camera oscura) e l’obiettivo non è altro che il foro praticato sulla sua superficie. Il contenitore è stato lasciato all’aperto fissato al palo di un cartello nei pressi di un lago (si può effettivamente notare il riflesso del Sole sulla sua superficie); la pellicola una volta estratta non è stata sviluppata in quanto il risultato è già visibile ( l’impressione e lo “sviluppo” avviene grazie annerimento diretto della pellicola).
Il passaggio finale è stata la digitalizzazione del supporto analogico per mezzo di uno scanner; processo necessario ma distruttivo per la pellicola che, una volta fuori dalla camera oscura improvvisata, continuerà ad impressionarsi fino a diventare completamente nera non lasciando più alcuna traccia di ciò che “conteneva”…
Il negativo digitalizzato è stato poi “sviluppato” attraverso un programma di post produzione digitale.
Ciò che mi affascina di questa tecnica è il riuscire a “osservare il tempo”; un singolo sguardo all’immagine permette di fare un viaggio lungo migliaia di ore; è una sorta di auto del Futurismo che permette di viaggiare nel tempo; l’immagine non ci trasporta attraverso le consuete tre dimensioni dello spazio ma ci fa percorrere (e visionare) la quarta dimensione: il tempo, facile da percepire ma quasi impossibile da raffigurare.
L’essenza stessa e la finalità dell’immagine è proprio quella di rendere tangibile lo scorrere del tempo che altro non è che l’unica dimensione alla quale la vita deve sottostare.
Sono Stefano Gervasio, nato a Torino l’11 Gennaio 1989. La passione per la fotografia mi è stata trasmessa da mio nonno e negli ultimi anni ho rincominciato a fare fotografia con macchine fotografiche digitali. Dopo aver scoperto per caso la tecnica solarigrafica mi sono dedicato a sperimentare questa tecnica costruendo inoltre macchine fotografiche con foro stenopeico artigianali.
Attualmente sono iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia.
Da circa un anno sono inserito nel “Mondo” della fotografia di Microstock.