DESCRIZIONE DELL’ OPERA
Sextus Gradus trae ispirazione dalla continua ricerca del modo in cui l’ individuo considera e costruisce se stesso, relazionandosi con una società i cui valori umani ed etici sembra averli smarriti. Erik Homburger Erikson, famoso psicologo e sociologo tedesco del novecento, sosteneva che l’identità si evolve attraverso delle fasi. Sextus Gradus (sesta fase) rappresenta quel momento della vita che segna l’inizio dell’età adulta, in cui l’amore svolge un ruolo principale attraverso il legame individuale, inteso anche come affiliazione nell’amicizia e nel lavoro. I problemi esistenziali vengono affrontati, nell’opera, attraverso la figura femminile (secondo l’artista, protagonista maggiore della società civile, che spesso, purtroppo, viene usata come oggetto ed è vista, nei fatti, solo per il suo apporto alla famiglia) che si fonde con l’immagine simbolica della farfalla, frutto di una visione profonda della realtà, che rappresenta (per la trasformazione che questa creatura compie nel corso del suo ciclo vitale) l’impermanenza delle cose, la loro mutevolezza: tutto cambia e si modifica continuamente, la società, che è lo specchio di ogni individuo, si evolve e l’Identità si integra, nel bene e nel male, in un insieme evolutivo.
La crisi del ruolo della donna nella società è il crocevia di molti altri problemi sociali, umani e religiosi del nostro tempo.
(Carlo Maria Martini)
TESTO CRITICO - SEXTUS GRADUS
” Ritrovare Gaetano Panella in questa opera mi ha dato una grande gioia. La sua esperienza pittorica è palese : le mescolanze sapienti dei toni freddi utilizzati per un incarnato femminile, dicono la sua maestria cromatica.
Egli ha vissuto profondamente la lezione della pittura italiana; quella di ”buon mestiere” , e la sua ricerca ha reso sempre più evidente , negli anni di studio, questa serietà nello studio di una pittura non facile e di primo impatto, ma ricercata nella meticolosità degli impasti e nel disegno schietto, senza filtri di interpretazioni evocative.
Ho seguito , anche se da lontano il suo cammino e con vero piacere ho sempre ritrovato l’uomo rigoroso e leale , capace di vivere con convinzione e generosità la propria vocazione artistica. Le sue creazioni provengono sempre da un senso profondo della spiritualità, anche quando alla figura si sostituisce il paesaggio che spesso fa da narrazione a figure che sembrano vivere in un tempo concreto eppure ”irreale”, per certi aspetti . Le atmosfere che ospitano le figure di Gaetano sono talvolte dense , come un tempo dell’anima piuttosto che inserito in una realtà storica.
Quest’opera di grande maturità, evidenzia la possibilità di azzardi che può permettersi questo artista. La figura femminile , anche se non privata della sua grazia - evidenziata dal bellissimo disegno della sua fisicità di donna - risulta essere d’impatto forte, quasi virile nella espressione decisa ed inquieta , che ne sottolinea il moto che la anima.
La scelta dei colori , solitamente poco adatti a rendere le morbidezze muliebri di una donna, ne esaltano , per contro, il carattere di forza interiore. Questo gioco di ricerca psicologica, oltre che pittorica è esaltato dall’uso di una pennellata vigorosa. Gli impasti sono distesi ”a corpo ” sulla tela , ed è il colore in rilievo a suggerirne il disegno.
Sono certo che Gaetano Panella ci riserverà altre sorprese percorrendo coerentemente la strada che da anni ha intrapreso, e mi aspetto di godere della sintesi sempre più ardita di un artista italiano che ho avuto il piacere di avere nella mia bottega. ”
Testo Critico redatto dal maestro Mario Ferrante