Descrizione Opera / Biografia
Con questa immagine si tenta far giungere una percezione intensa e profonda a chi osserva con gli occhi del cuore ma sopratutto di suggerire e far tirar fuori dall’animo dello spettatore la sua percezione della realtà.
Il manichino, fantoccio privo di alito vitale, fragile ed effimero è un emulatore straordinario delle fattezze umane
L’impossibilità di comunicare che si nasconde dietro il corpo muto di un manichino è il probabile riflesso dell’incapacità di dialogare dell’uomo nel paradossale mondo della comunicazione.
Manichini che tentano di uscire da un’atmosfera metafisica ma costretti a mantenere una distanza tra sé e gli altri sono come il risultato di una realtà nelle sue caratteristiche essenziali, mutilati della loro individualità. Un forte parallelismo quello tra uomo e manichino il quale ognuno può trarne un significato più vicino al proprio essere.
L’uomo è vita e verità, il manichino è finzione e realtà triste, ma mentre l’uomo sparirà il manichino resterà a lungo tentando di emulare l’uomo.
L’uomo tenta invano di erigersi sopra ogni altro uomo ma alla fine non sa che è solo polvere.
Una fotografia semplice e priva di artifizi scenici o di computer grafica, scattata a mano libera la quale non vuole essere un virtuosismo tecnico ma una pungente dichiarazione.
Lo scopo del fotografo non era tramite lo scatto fermare il movimento ma al contrario animare l’immutabile staticità.
BIOGRAFIA_________________________________
Lorenzo Vella:
Regista, filmmaker, direttore della fotografia, staedicam operator.
Inizia ad avvicinarsi al mondo dell’arte televisiva all’età di 13 anni, la passione che nel corso degli anni si fà sempre più forte lo porta a collaborare dal 1989 con la Christian Life TV International in Toronto (Canada) dove per oltre 20 anni svolge la mansione di 1° cameraman ed aiuto regista sul territorio italiano ed estero.
Appassionato dell’arte fotografica, dal 1992 al 1993, opera come assistente-collaboratore presso lo studio dell’ editore e fotografo di opere d’arte ed architettura Araldo De Luca; l’utilizzo di banchi ottici dedicati alla fotografia d’Arte lo porta ad acquisire nozioni specifiche sulla fotografia architetturale.
Nel 2013 partecipa a vari seminari di aggiornamento e workshop sulle tecniche di videografia di ultima generazione.
Nel 2014, forte del bagaglio professionale e della competenza maturata nel corso degli anni decide di iniziare in proprio l’attività di regista e direttore della fotografia nell’ambito dei documentari sull’arte e sulla natura, inoltre partecipa come operatore principale alla macchina da presa in film e videoclip su territorio nazionale ed estero.
Si dedica alla fotografia amatoriale fin dai primi anni ’80 grazie alla passione trasmessagli dal padre, conoscendo quel mondo della fotografia fatto di camera oscura e pellicole; poi l’avvento del digitale venne a disturbare in qualche modo questa romantica condizione comandando di fatto l’azzeramento di tutte le nozioni apprese a riguardo della fotografia vecchia scuola”. Poi, l’adeguamento, necessario e vantaggioso ma anche pieno di complicazioni che faticosamente concedono una fotografia riflessiva e meditata.
Nei suoi scatti Lorenzo si sforza di rappresentare l’idea che si ha della realtà, in modo semplice ed essenziale senza cadere nel tranello del fotoritocco esasperato ma cercando sempre d’infondere sensazioni che provengono dall’animo.
-La cosa più difficile in fotografia è rimanere semplici.- ”Anne Geddes”