Strappo
mista, tavola/schiume poliuretaniche | stoffa | acrilici | sabbia
60x50x2 cm
Strappo
mista, tavola/schiume poliuretaniche | stoffa | acrilici | sabbia
60x60x4 cm
Strappo
mista, tavola/schiume poliuretaniche | stoffa | acrilici | sabbia
87x39x5 cm
Strappo
mista, tavola/schiume poliuretaniche | stoffa | acrilici | sabbia
60x40x2 cm
DESCRIZIONE OPERA
Un intreccio di tracce trovate sulla battigia ha creato una stratificazione segnica che ho rilevato attraverso la tecnica degli strappi prima che l’alta marea se la portasse via. Per un breve tempo la terra è stata decorata, texturizzata come da un sigillo, un’epifania subitanea e fugace che ha parlato il linguaggio dell’effimero.
STATEMENT
La superficie terrestre, intesa come una grande tela su cui intervenire facendo degli strappi/calchi, è il luogo fisico e psichico della mia ultima ricerca artistica.
La logica di recupero degli affreschi attraverso la settecentesca tecnica dello strappo viene da me rivisitata simbolicamente e, mutatis mutandis, tecnicamente.
L’azione creativa consiste esattamente nell’andare alla ricerca di porzioni orografiche, tracce, passaggi di vite umane e animali, oggetti sepolti e abbandonati, a volte privi di qualsiasi potere seduttivo che vengono letteralmente “strappati” con l’ausilio di schiume poliuretaniche dai loro siti e, arrivati allo studio, dipinti con un monocromo delle infinite possibilità tonali del grigio. Visivamente si potrebbero definire basso o altorilievi organici.
La scelta del grigio non è determinata da motivi mimetici in relazione al colore della sabbia o della terra, ma da un preciso interesse per le sue possibili attribuzioni metaforiche legate al concetto di ambiguità e indefinibilità. Il grigio, infatti, ottenendosi dalla mescolanza dei tre primari per sintesi sottrattiva, avendo in potenza e dissimulando tutti i colori dentro di sé, è il colore della “presenza assente” e di una conseguente sospensione del giudizio. Pensiamo al termine zona grigia, ormai di uso corrente, che risale al Primo Levi di Se questo è un uomo o di I sommersi e i salvati, oppure al grigio come colore associato all’autismo dove l’essere umano c’è, ma sembra non esserci.
Allo stesso modo l’uso di questo colore è per me un elogio dell’assenza, tanto quanto lo è il non aggiungere nulla a quel che già si trova nell’ambiente.
Come nel caso delle serie dedicate all’azione texturizzante della pioggia sulla sabbia e delle impronte delle reti da strascico sulla battigia, ciò che mi interessa ha quindi a che fare con cose minime, spesso nascoste, ma portatrici di un un lirismo silenzioso.
Psichicamente, uno sguardo rivolto in modo concentrato alla terra, al suo “salotto sotterraneo”, mi permette di strappare consapevolezza all’ horror pleni quotidiano. In questa serie di lavori il processo creativo stesso conta quanto l’oggetto finito. La dimensione ludica che lo caratterizza, simile a quella del bambino che gioca determinato con la sabbia e le conchiglie, è soggetto stesso, ma implicito, delle mie intenzioni artistiche. Il corpo fisico coinvolto nell’azione di ricerca dello stimolo visivo, l’aspetto energetico più sottile dei pensieri e delle intenzioni progettuali stimolate da ogni nuova osservazione , l’aspetto coscienziale via via ancor più sottile di sospensione dei pensieri che a un certo punto si palesa e fa da substrato all’intera operazione creano un palinsesto progettuale che sfocia nella sintesi formale degli “strappi”.
BIOGRAFIA
Manuel Grosso nasce a Gorizia nel 1974, vive e opera a Romans d’Isonzo (Go).
Ha conseguito una formazione artistico-filosofica. Da cinque anni ha aperto “Maninarte”, uno studio con funzioni di bottega d’arte, galleria e promozione socio-culturale nel paese di residenza.
Personali
2010
Dalla terra, Galleria d’arte La Fortezza, Gradisca d’Isonzo, (Go)
2008
Dalla terra, Piccola Galleria, Bolzano
Collettive
2016
Statements 2016, Associazione culturale Circoloquadro, Milano
2014
Artisti per Solidea, Studio artistico Maninarte, Romans d’Isonzo, (Go)
2013
Arte&Restauro&Paesaggio, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone, (Go) (cat.)
Artisti per i ragazzi di Val, Studio artistico Maninarte, Romans d’Isonzo,(Go)
2012
Terra – immaginare il tempo, Villa Randi, Clauiano, (Ud)
2011
Paesaggi contemporanei, Galleria Provinciale ArtOpenSpace, Gorizia
2010
Le rifrazioni dell’arte - 50 anni di pittura al Max Fabiani, Palazzetto Veneto, Monfalcone, (Go)
Beats, Caffè Bordo-Museo del Confine, Gorizia
2009
Aeson , Isola della Cona, (Ud) (cat.)
2008
Land on earth, Isola della Cona, (Ud)
Unodidue, Libreria Equilibri, Gorizia
Piccolo formato, Atelier Bernot , Gorizia
Sotto/sopra, Atelier Bernot, Gorizia
Strofe dipinte di jazz, laghetti Fipsas, Romans D’Isonzo, (Go)
2007
Terra, Centro Culturale Dobia, Dobia (Go)
2006
Amsgee, Casa Candussi, Romans d’Isonzo (Go)
2003
Mostra illustratori- Sezione Non fiction, Fiera del libro di Bologna (cat.)
1996
Hic et nunc, centro storico Valvasone, (Pn) (cat.)
1995
Segnogestocolore, Biblioteca Comunale Staranzano, (Go)
Segni, Biblioteca Comunale, Ronchi dei Legionari, (Go)
1992
L’ISA alla Spazzapan, Galleria Regionale Spazzapan, Gradisca d’Isonzo (Go) (cat.)