Premio Combat Prize

Marco Ceruz Vegardi - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Pittura

 | Minerva meditante

Minerva meditante
tecnica mista (acrilico, spray, smalto, collage, stucco), tela
70x80

Marco Ceruz Vegardi

nato/a a Milano
residenza di lavoro/studio: Novate Milanese, ITALIA


iscritto/a dal 12 apr 2016


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Descrizione Opera / Biografia


Dopo alcuni anni durante i quali, principalmente a seguito di motivazioni marcatamente lavorative, mi sono dedicato prevalentemente alla bozzettistica inerente la figurazione progettuale scenografica e alla prospettiva a mano libera, sono tornato a concentrarmi su un segno grafico più prettamente pittorico, focalizzando la mia ricerca visiva sulla figura femminile e sui soggetti di coppia. Questo in virtù del fatto che ho scelto di integrare alcuni degli elementi cardine della tradizione figurativa classica, sia visiva che letteraria (musa ispiratrice ed amanti), con le caratteristiche che da sempre influenzano il mio impatto quotidiano, come le immagini e i caratteri del contesto metropolitano urbano che si respira in una città come Milano: la cartellonistica, la figura umana trasformata in icona pop pubblicitaria, la street art, il contrasto tra perfezionismi artificiosi e contesti limitrofi corrosi e decadenti, la sovrapposizione continua di elementi tra loro alieni, quel sentore di attualità che da qui a breve diventerà già cosa obsoleta, ecc. Sostanzialmente quello che mi interessa ricreare tramite l’utilizzo di tecniche e materiali differenti tra loro come il ready made di estratti pubblicitari, trafiletti di cronaca, elementi floreali, stucchi corrosi e quant’altro, è un segno dove il classicismo e l’esplosione urbana convivano, onde creare delle sorte di icone cartellonistiche che si sovrappongono al mondo di ieri, consce di essere già obsolete nella prospettiva del domani; una sorta di manifesto murale che, nel momento in cui viene messo in opera a discapito di un precedente oramai desueto, è già conscio di dover attendere la medesima sorte in un futuro immediato. Guardando avanti senza dimenticare quello che è stato.
L’utilizzo prevalente di colori quali il bianco, il rosso, il nero, preferibilmente in maniera netta e poco amalgamata, è una precisa scelta “alchemica”: nigredo, albedo e rubedo si inseguono continuamente tra loro come in un Ouroboro.