Descrizione Opera / Biografia
Quoth the Raven: “Nevermore”
Disse il corvo: “Mai più”
Quest’opera fa parte della serie Crows, caratterizzata, oltre che dai soggetti, dal particolare materiale su cui è proposta: il tulle.
Distanziato dalla parete per risaltare gli effetti d’ombra il corvo sembra prendere vita.
Il corvo è un animale presente in tutte le culture.
Forse per il suo colore nero, colore del principio delle cose (il buio del ventre materno e della terra dove germina il seme), ma anche della fine (il colore della notte e della morte), ha sempre fornito una simbologia degli opposti:
animale della preveggenza, messaggero degli dei, portatore di malasorte, guida delle anime, donatore di resurrezione.
L’artista si è imbattuta in quest’animale in vari momenti della sua vita.
Ma ultimamente il corvo sta diventando una presenza costante che la ha portata a riflettere, porsi delle domande e volerne capire il significato.
Così ha cominciato gli studi sull’iconografia e la simbologia del corvo.
Tutto confluisce in pensieri che l’artista esterna nel modo che le è più congeniale: dipingendolo.
Nevermore è stato ispirato dalla poesia di Edgar Allan Poe “The Raven”: in un’atmosfera sovrannaturale è narrata la vicenda di un uomo in pena per la sua amata morta che riceve la visita di un corvo, il quale non farà altro che ripetere monotonamente “Nevermore”.
Il narratore è diviso tra il desiderio di dimenticare e il desiderio di ricordare.
Poe parla de “l’umana sete di auto-tortura”, per Poe non c’è una morale nel racconto, semplicemente il senso di colpa è un inesorabile desiderio di autodistruzione. Nella poesia il narratore capisce presto che la risposta che riceverà ad ogni sua domanda sarà “Mai più”, nonostante ciò lui continua a porre domande, interroga continuamente il corvo nella speranza che esso risponda “si”.
Michela Pedron dopo la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia ha partecipato a diverse esposizioni in Italia ed all’estero. Si segnala la sua ultima esposizione personale nel marzo-aprile 2016 a Tokyo, dove è stata esposta anche l’opera ”Nevermore”. Nel 2017 è prevista una nuova esposizione personale che sarà incentrata proprio sulla nuova serie Crows.