Descrizione Opera / Biografia
Fabrizio nasce nel 1977 a Livorno, città, dove vive ancora oggi.
Appassionato di fotografia, è artista solitario, anarchico ed ermetico.
Fabrizio ha compiuto studi di Economia Aziendale: il marketing, la comunicazione, lo studio dell’immagine e la psicologia del consumatore lo hanno sempre affascinato. Sin dai 14 anni inizia a “giocare” su programmi di grafica e impaginazione per la tipografia del padre. Costantemente attratto dalla fotografia, si avvicina a questo mondo, grazie all’avvento del digitale e agli stipendi dei suoi primi piccoli lavori ai tempi dell’università.
Fino al 2011 si occupa di fotografia del paesaggio nella totale assenza umana e di fotografia di still-life.
Il 2012 è l’anno della svolta; un brutto linfoma, lo costringe a casa per oltre un anno, le uniche uscite sono per le cure in ospedale e nel suo totale isolamento si appassiona al ritratto in studio: realizza una piccola sala posa a casa dove fotografa familiari e quei pochi buoni amici che passano a trovarlo durante la chemioterapia.
Alla fine del 2013, ottenuta la remissione dalla malattia, realizza per gli Etruschi del rugby Livorno due calendari fotografici (uno maschile e uno femminile) a favore dell’A.I.L.: per la prima volta firma le sue fotografie come Razzauti Fate Vobis, “in-definendo” la sua attività un po’ fotografia, un po’ post produzione e un po’ grafica digitale.
A Febbraio 2014 inizia a fotografare ed elaborare il progetto “1884-2014: Razzauti incontra Modigliani” ovvero Modiglianìzzati, in occasione dei 130 anni dalla nascita di Amedeo Modigliani. Un tributo livornese che concretamente rivisita i capisaldi del grande pittore al ritratto fotografico.
Il successo a concorsi di fotografia nazionale FIAF (Trofeo Pian del Quercione 2014, Truciolo d’Oro 2014 e Città di Brugine 2014), il secondo premio per la fotografia dell’anno FIAF 2015 e il raggiungimento della finale ai premi di arte contemporanea COMBAT PRIZE 2015 e LYNX 2015 danno stimoli per nuovi progetti fotografici sperimentali.
Il suo percorso? A lui piace sostenere: “Siamo quelli che siamo stati”.