Premio Combat Prize

Fernando Zaccaria _ PHOTOGRAPHY AS PHILOSOPHICAL PRACTICE - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | Tommaso Campanella was born in Kremlin

Tommaso Campanella was born in Kremlin
stampa giclee su carta cotone, plexiglass 3cm
30x22,5

Fernando Zaccaria _ PHOTOGRAPHY AS PHILOSOPHICAL PRACTICE

nato/a a
residenza di lavoro/studio: Bergamo, ITALIA


iscritto/a dal 12 apr 2017

http://www.fernandozaccaria.bubble-pulse.com


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30x22,5

 | F Zaccaria_Ballets russes

F Zaccaria_Ballets russes
stampa giclee su carta cotone, plexiglass 3cm
30x22,5

Descrizione Opera / Biografia


Durante un viaggio in Russia ho realizzato alcuni scatti ispirato dalle posizioni del filosofo tedesco
Novalis, secondo il quale per dare un significato più concreto alla nostra esperienza del “reale” occorre
guardare il mondo con gli occhi della fantasia e “romanticizzarlo” ritrovando un “senso originario”.
Novalis scriveva favole filosofiche per adulti e parlava di un mondo delle fate, mondo che ho ricostruito,
in una esperienza estetico-creativa, grazie alla luce del crepuscolo che aggrediva le cupole del Kremlino :
così, romanticizzate attraverso il gioco e la pratica filosofica, queste si trasformano in caramelle, lecca
lecca, oggetti per bambini e ritrovano un senso originario novalisiano.
Questi scatti fanno parte del portfolio ”Novalis-Kremlino”
/
PHOTOGRAPHY AS PHILOSOPHICAL PRACTICE
[... Fra le macchine inventate dall’uomo, quella che imprime gli effetti della luce registrando spazio e tempo, è senz’altro la più filosofica. Inscrive e inquadra la realtà in immagini fisse.
Per noi umani già in-scritti che “vediamo” con gli effetti di una fissità concettuale un po’ magica che deriva dalla scrittura, anche il sapere sembra imprimersi.
Le problematiche della scrittura che afferma di veicolare un pensiero come contenuto, riesplodono nel fotografare già dal termine che ne descrive l’azione.
… Il sapere non si può fissare, come per una melodia, va necessariamente eseguito!
La fotografia assorbe la realtà intera come un buco nero. Immagini di vita in un semplice ritratto, di mondo in una galassia lontana. Al contrario di questa “singolarità” cosmica tuttavia, la confina in una inquadratura appiattita e statica e la restituisce in forme che non sono affatto adeguate a descriverla.
Se la parola invoca, la fotografia evoca. Rievoca le immagini del concepire. Le stesse mai uguali. …]
Occorre fare un passo indietro!
Osservare le condizioni in cui si pratica il conoscere e le circostanze di un pensare circoscritto e fotografato che pure non sono il pensare.
L’esigenza di un’arte come pratica filosofica parte necessariamente dalla fotografia
Una fotografia come pratica filosofica!