OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | Sangue Sacro

Sangue Sacro
due lenzuola bianche
180x400

Alessia Galassi

nato/a a Recanati
residenza di lavoro/studio: Macerata, ITALIA


iscritto/a dal 07 mag 2020


Under 35


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Descrizione Opera / Biografia


Aristotele ipotizza che l’uomo dona l’anima e la donna la materia nel processo di procreazione. Con la Chiesa Cattolica, ortodossa e l’Islam, le mestruazioni diventano impure, riprendendo il disprezzo descritto nella Genesi e da Luca e Giobbe nel Vangelo. La donna durante il flusso non può entrare in chiesa, toccare persone e oggetti, attraversare i campi per non seccarli e fare la maionese perché non monterebbe. Il sangue diventa sostanza inquinante nel medioevo e vera e propria malattia nell’Ottocento.
A fine 900 quindi il sangue mestruale ci viene consegnato pieno di credenze e tabù pronto per essere manipolato dalla società che idealizza l’apparenza trasformandolo in sporcizia che intacca l’igiene e la perfezione della donna ideale.
Il sangue mestruale ha una storia di odio e amore con l’umanità, tra disprezzo, stregoneria e invidia da parte di alcune tribù, ha visto poi nelle religioni monoteiste in particolare, la sua definitiva sorte di evento vergognoso. Tutto questo mentre il sangue sulla sindone, sangue di un uomo, diventa subito il simbolo del sacrificio di Gesù per la salvezza dell’umanità.
In un momento in cui l’arte diventa evento e punta i riflettori sul presente criticandolo, quale evento è più opportuno della Sacra Sindone per parlare del corpo femminile.
Specularmente alla sacra sindone con il sangue di Cristo dunque ne nasce un’altra, le lenzuola del mio letto sporche di sangue mestruale. Al contrario delle lenzuola macchiate messe in ammollo per tornare candide, quelle in questione diventando reliquia ed escono dalla mia casa verso il loro tour di ostensioni perché, come il sangue della Sindone, nel rispetto della credenza religiosa, anche quello mestruale è simbolo di dolore, sacrificio e futuro per l’umanità. La differenza è che il sangue sacro di Torino risale a due milioni di anni fa da un uomo diventando orgoglio mondiale, mentre il sangue sacro femminile esce tutti i giorni a milioni di donne da sempre ma destando ribrezzo e vergogna in nome della storia. Il mestruo è in ogni luogo in cui si trova una donna che sanguina, evento che ha assicurato il futuro all’uomo e motivo per cui viene esposto: per essere venerato e per venerare la vita. Non è un’operazione di ostentazione di se stessi, è il mio sangue perché sono anche io una donna ma ne è solo un simbolo, inoltre non c’è nessun messaggio femminista ma umano perché è la mente che fa distinzioni sessiste non il corpo, si ha la prima mestruazione per poi concepire figli di qualsiasi genere.
La curia di Torino a inizio 2020 ha espresso che chiunque contempli la sindone può “cogliere in essa l’amore più grande che Cristo ha offerto a tutti gli uomini con la sua Passione, morte e resurrezione”. Io spero invece che tutti coloro che abbiano contemplato, o che lo faranno in futuro, questa versione intrisa di sangue femminile abbia colto in essa l’amore più grande che la donna dona all’umanità da sempre attraverso la sua di passione, il suo dolore e sacrificio mensili.
Il corpo femminile è sacro tanto quanto quello divino.
Sulla foto allegata vi è a sinistra la macchia di sangue apposta sul lenzuolo restando in posizione prona, a destra in posizione supina. Le ostensioni di queste lenzuola già avvenute tra il 2019 e il 2020 sono tre, due a Belgrado in Serbia, nazione ortodossa che conosce bene la parola proibizione, e una nella cattolica Italia, in occasione della discussione di tesi nella mia città, Macerata, nata proprio dall’insediamento clericale.
Sono Galassi Alessia e sono laureata in decorazione (diploma di secondo livello) da febbraio 2020, anni in cui ho avuto la fortuna di ampliare la mia ricerca artistica in Belgio, Regno Unito e Serbia, tre differenti culture ed esperienze che hanno contribuito a creare gran parte della mia formazione accademica.