ARTWORK IN CONTEST | Section Photography

 | ”#001” from the series ”/cat·te·drà·le/”

”#001” from the series ”/cat·te·drà·le/”
fotografia analogica, grande formato, stampa fotografica digitale su hahnem
140 x 120 cm

Sebastiano Maielli

born in
work/study place: Bologna, ITALIA


in contest since May 09, 2020


Under 35

https://sebastianomaielli.com/


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Artwork description / Biography


Concept
Cattedrale
Il Katà Métron era un termine che esprimeva, nella cultura greca antica, il concetto di “giusta misura”, inteso come contenimento del desiderio e come concezione dell’esistente che rispecchi la misura stessa dell’uomo. L’esistente e il vissuto erano concepiti in stretta connessione con la dimensione umana e con ciò che da essa ne deriva.
Osservando quelle porzioni di territorio urbano che sono state soggette a forti processi di industrializzazione sorge spontanea una riflessione riguardo a cosa sia rimasto, all’interno di queste imponenti costruzioni, della “giusta misura” derivante dalla dimensione umana.
Ci si trova di fronte a cattedrali laiche, sovradimensionate, che non assolvono più al compito che viene generalmente attribuito a una cattedrale, ovvero quello di fungere da elemento aggregatore, fisico e spirituale, di una comunità. Si genera invece un processo di desertificazione di quest’ultima, che viene resa evanescente e difficilmente identificabile.
È lecito quindi porsi l’interrogativo di dove si possa percepire una presenza umana che rispecchi la “giusta misura” di cui si è appena trattato. Non certo all’interno delle cattedrali industriali, in cui tutto è stato generato non tenendo conto della condizione umana. Solo ai margini di queste, emergono i primi segni di una presenza umana che ritorna a essere percepita come “a misura d’uomo”. Ponendosi con una predisposizione visiva simile al concetto di punctum teorizzato da Roland Barthes, si possono cogliere questi elementi marginali. I quali, pur evidenziando un’attività dell’uomo che ritorna a “misure” più consone alla propria natura, testimoniano al tempo stesso quel processo di inaridimento provocato da insediamenti industriali che sfuggono alla concezione umana dell’esistente.
[Raymond Carver. “Cattedrale”]
“M’è appena venuta in mente una cosa. Ma tu ce l’hai un’idea di che cos’è una cattedrale? Cioè, di che aspetto hanno? Se qualcuno ti dice «cattedrale», tu hai un’idea di che cosa sta parlando?”
/cat·te·drà·le/
agg. e s. f. [dal lat. tardo cathedralis, propr. «della cattedra»]. – 1. Chiesa c., e più comunem. la cattedrale s. f., la chiesa principale della diocesi, dov’è la cattedra, o trono, del vescovo. 2. Appartenente alla chiesa cattedrale: capitolo c. (v. capitolo); canonici c.; benefici c., ecc. Scuole c. (o episcopali, o vescovili), nel medioevo, scuole istituite presso la sede vescovile, rette dal vescovo e dal capitolo. 3. Nel linguaggio giornalistico e politico, c. nel deserto, locuz. coniata dall’uomo politico Luigi Sturzo (nel 1958) per indicare grandi e costose imprese industriali in zone considerate inadatte , ripresa poi e generalizzata, sempre con tono polemico, con riferimento a impianti industriali dislocati in aree depresse, senza un’adeguata previsione della funzionalità delle infrastrutture esistenti, e perciò sproporzionati, antieconomici, incapaci di dare avvio a un reale processo d’industrializzazione.
[Enciclopedia Treccani]
Biografia
Italian photographer b.1991
Nel 2013 consegue la laurea in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo presso l’Università di Bologna. Presso lo stesso ateneo consegue nel 2016 la laurea magistrale in Arti Visive laureandosi con lode con una tesi in Teoria e pratiche della fotografia dal titolo “L’immagine scorretta. Indagine per una fotografia fuori norma”.
Da febbraio 2017 ad aprile 2018 frequenta e consegue il Master In Photography dell’Università Iuav di Venezia.
Partecipa ad Aprile 2017 a una residenza d’artista a Malmö in Svezia promossa dal dipartimento di Urban Landscape dell’Università di Malmö, in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia, a cura di Stefano Graziani.
Nel luglio 2017 partecipa alla mostra collettiva “F4 / Un’idea di Fotografia – Arcipelago” presso la Fondazione Francesco Fabbri (TV), a cura di Carlo Sala.
Nel 2018 è selezionato come artista finalista per la open call bab #03 “A Place To Live”, a cura di Ikonemi.
Sempre nel 2018 partecipa all’esposizione dei finalisti del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee nella sezione Contemporary Photography.
Nel 2019 viene selezionato tra i finalisti del Premio Combat Prize 2019 e partecipa all’esposizione tenutasi a Livorno dal 22 giugno al 13 luglio 2019.
Attualmente vive e lavora a Bologna come fotografo freelance, attivo nel campo dell’architettura, dove collabora con i fotografi Luca Capuano e Gianluca Simoni.