Descrizione Opera / Biografia
DESCRIZIONE OPERA
Ogni corpo ha un’aura, contiene delle parole chiave che consentono l’ingresso in un enigma di significati che resistono ostilmente alla interpretazione. Nella sua essenza profonda il corpo, poetico, resiste come può allo sguardo indagatore che vorrebbe scandagliarne gli abissi, nella sua essenza profonda la forma poetica è un dispositivo di resistenza ostile alla penetrazione, è una sottrazione, un passo indietro rispetto alla significazione. L’aura è qualcosa che risiede sul limite esterno delle figurazioni, potremmo forse ragguagliarla alla stratosfera che protegge il pianeta dalle radiazioni cosmiche e solari, l’estremo lembo di difesa contro gli agenti nocivi extra solari… ma è vero anche che l’aura si configura come il limite di ciò che delimita la figurazione e le impedisce di palesarsi nella figurazione, di far sortire significati nascosti o dimenticati o rimossi. L’aura sta al limite della figura, segnandone la relazione al profondo, cioè alla sua provenienza, innanzitutto, ma anche alla sua destinazione futura. L’aura pertanto è un limite, ciò che consente alla figura di continuare a figurarsi e sfigurarsi e così di trascendersi. Il limite è la soglia del continuo transitare dell’essere in figura delle cose.
Quando la “trasparenza” si condensa, diventa “nebbia”, che si posa sulle cose e impedisce di vedere.
La nebbia è il sintomo evidente di una pandemia che affligge la nostra civiltà di parole, il segnale semaforico di un “male” che ci abita ed abita tutte le cose.
La nebbia che offusca la trasparenza e la converte nel suo contrario e impedisce di vedere.
BIOGRAFIA
Silvia Ileana Listorti nasce a Milano il 4 aprile 1987.
Si laurea in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo con una tesi “Narrare la Distanza” con il Maestro Claudio Olivieri.
Si avvale di diversi linguaggi quali il disegno, la scultura e l’installazione.
L’identità del suo tratto è nel suo rinvio al corpo, come contenuto e contenitore.
Nel 2018 ha preso parte a diverse mostre d’arte, tra le quali SYMBOLUM TERRA, MATER, in Pomerania Occidentale, con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia e del Consolato Onorario d’Italia di Stettino; Nero su Bianco, presso il Centro Contemporaneo delle Arti (CECART) a Milano. Nel 2019 è stata selezionata all’interno della terza edizione di ContemporaneaMENTI, il concorso di arti contemporanee voluto dalla Fondazione l’Arsenale e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura di Regione Lombardia, dal Comune di Iseo e dal GAI. La giuria della seconda edizione del Concorso Internazionale MilanoVetro-35, presso il Castello Sforzesco di Milano, promosso dal collezionista Sandro Pezzoli, ha conferito alla sua opera una menzione speciale.
Attualmente frequenta il Biennio di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.