Descrizione Opera / Biografia
”Apnea” è il respiro trattenuto di un tempo sospeso, un’attesa che inchioda corpo e mente in un limbo inquieto. Nel video, mi lancio letteralmente nell’esplorazione di quei sottili confini tra dentro e fuori, tra ciò che appare in superficie e ciò che ribolle sotto. È un laboratorio che è allo stesso tempo intimo e caotico, dove il pensiero si avvolge a spirale in movimenti bizzarri e il corpo, incerto della sua direzione, rimane immobile.
Ed è qui che il ”verme” prende forma: inquietante, forse irritante, eppure capace di ricordarci quanto possa essere pericolosa la stagnazione mentale.
Testo voce fuori campo che accompagna il video:
C’è un tempo che si contrae,
una soglia che non si oltrepassa.
L’attesa si avvolge su sé stessa,
e il respiro resta altrove.
Il pensiero si piega, si rannicchia,
si fa pesante e muto.
Si resta immobili.
L’immobilità della mente non è quiete,
è una ruggine sottile che corrode senza rumore.
Un inganno che avvolge i pensieri,
li stringe fino a soffocarli.
Si resta fermi,
mentre fuori il mondo si contrae,
mentre dentro tutto si accumula,
si intreccia, si attorciglia.
Fino a diventare peso.
Fino a diventare buio.
Potremo ritrovare il respiro...
Svuotarsi per non marcire...
Biografia
Vinz Beschi
Brescia - 28-02-1958
Curriculum
Docente di Didattica della Multimedialità e Multimedialità dei Beni Culturali nel biennio specialistico del corso di diploma di II° livello Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’arte alla Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia.
Nel 1986 ha fondato insieme ad un gruppo di amici e colleghi l’Associazione Avisco di cui oggi è direttore artistico e responsabile dei laboratori e dal 2010 al 2019 ha ricoperto la carica di presidente. Avisco opera da più di 35 anni sul territorio bresciano, nazionale e internazionale nella ambito dei linguaggi multimediali in contesti socio-educativi ed è attualmente ente inserito all’interno del progetto MO.CA – Centro per le nuove culture - con sede presso Palazzo Martinengo Colleoni in via Moretto 78 a Brescia.
Per Avisco cura e realizza laboratori di produzione audiovisiva nell’ambito socio-educativo.
Dal 2008 a tutt’oggi fa parte del comitato scientifico e della giuria del Booktrailer film festival.
Fa parte dello staff artistico della Pinacoteca internazionale dell’Età Evolutiva Aldo Cibaldi del Comune di Rezzato con la quale ha sviluppato alcuni percorsi di ricerca tra i quali: Videoarte – Pennelli elettronici e Tracce sonore,Trame visive.
Statemen
Mi è sempre piaciuto giocare con suoni e immagini alla ricerca di intrecci e incastri. Convinto che ricercare nell’universo visivo-sonoro momenti di libera espressione insieme ad altri sia un modo per fare un’arte fuori dagli schemi di strutture rigide e competitive. Il solo fare/giocare insieme intorno ai micromondi fatti di suoni e immagini diventa ”un momento” ”quel momento” unico ma nello stesso ripetibile da chiunque ne abbia voglia.
Molta della mia attività la svolgo nell’ambito socio-educativo realizzando, insieme a bambini/e, ragazzi/e, adulti, percorsi di libera espressione che, partendo dall’osservazione del quotidiano si sviluppano attraverso il linguaggio multimediale.
Ultimamente mi sto dedicando a qualcosa di più personale. Mi piace esplorare il tema del rapporto tra corpo e mente attraverso piccole esplorazioni video/sonore che rientrano nel lavoro di ricerca
”E STRAN(E) A MENTE”: videoquadri nei quali cerco, attraverso un gioco di rimandi fra immagini e suoni, di concretizzare pensieri, sogni notturni e non solo, che spesso passano nella mia mente.
Attraverso una interazione con il mio corpo e il mio viso espongo la non sempre facile relazione tra
corpo e mente, tra pensiero e azione.
L’editing video diventa lo strumento con il quale, come un chirurgo, opero sul corpo aprendolo e scrutandone le parti interne che a volte prendono il volo rincorrendosi alla ricerca di un respiro, di
un respiro profondo.
Una testa piena che cerca di alleggerirsi. Ma soprattutto c’è il gioco. Un gioco che mi diverte molto
e che la tecnologia mi permette di fare.
«Il corpo è una metafora, un oggetto intenzionale con cui possiamo orientarci nel mondo» (E. Husserl)
Quando sento il desiderio di staccarmi dagli schermi e dal mondo digitale mi abbandono alla manipolazione della plastilina, familiarmente ”pongo” , con la quale creo bassorilievi.
Mi ”es-pongo” attraverso la precarietà dell’immagine data dalla fragile morbidezza della materia: basta pochissimo per distruggerla. Mi piace immaginare un’idea che frulla nel cervello diventare di pongo.