OPERA IN CONCORSO | Sezione Grafica

 | I Mercanti del dubbio

I Mercanti del dubbio
acquaforte, acquatinta, toner transfer su zinco,
70 x 100 cm

Michela Mascarucci

nato/a a Fossombrone (PU)
residenza di lavoro/studio: Florence, ITALIA


iscritto/a dal 26 mag 2024


Under 35

https://www.incisoricontemporanei.it/it/sezioni/mascarucci-michela_1336.htm


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La fine dell’arcobaleno
acquaforte, acquatinta, toner transfer, zinco
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La messa è finita
acquaforte, acquatinta, toner transfer,
500 x 330 mm lastra - 70 x 50 cm carta

Descrizione Opera / Biografia


Michela Mascarucci, classe 1991, nasce a Fossombrone e cresce a Fano (PU). Dopo il conseguimento nel 2014 del diploma accademico di I° Livello in Grafica D’arte, si specializza nel 2017 in Edizioni e Illustrazione per la Grafica d’Arte, presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Si specializza ulteriormente nel 2018 a Firenze, frequentando il corso annuale in incisione e Stampa d’Arte presso la Fondazione Il Bisonte, scuola per lo studio dell’Arte Grafica. Attualmente vive e lavora a Firenze dove, dal 2021, è docente e Studio Manager presso la scuola di Grafica Il Bisonte, e dal 2019, responsabile di Tipografia curando edizioni e libri d’arte editi dalla Fondazione. Dal Gennaio 2022 entra a far parte dell’Associazione Nazionale Incisori Contemporanei. Dal Novembre 2022 insegna Xilografia e Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Statement
Nelle incisioni realizzate da Michela Mascarucci Le forme affiorano da ricordi assonnati, intravisti in un’afoso meriggiare di dormiveglia, dietro la zanzariera del reale: la realtà immaginata prende il sopravvento, ci si scorge addentrarsi, spersi, in sentieri che narrano visivamente un esperienza del mondo attraverso architetture interiori, dove i segni divengono vibrazioni di un fluire del tempo condensato e appannato. L’immagine si dà come insieme di lacerazioni e ferite, formando geografie di luci e ombre, emergendo dal contatto con una piccola parte di esistenza, nel viaggio delle sensazioni tra città ideali e irreali sconosciute, dove tutto va sempre instancabilmente reinterpretato, analizzato e sviscerato. Il tempo umano rallenta e lascia spazio alla luce sfaldatrice e ricostruttrice di spazi e forme, vera guida e compagna di viaggio: essa dialoga al di fuori delle strutture conosciute, in un rituale continuo, al fine di una presa di coscienza individuale all’interno in una società che vive sempre più connessa ma sempre più divisa, volta a farla entrare in comunicazione, brulicante, all’interno dello stesso spazio, nello stesso racconto di salvezza. Spazio scenico e drammatico che, costituito da contrappesi compositivi, tensioni prospettiche, intrecci serrati di segni, si rivolge ad uno spettatore che abbia voglia di affrontare questo viaggio alla scoperta di nuovi mondi, secondi di apnea, impigliato nelle maglie del fitto reticolo di enigmi silenziosi, che inevitabilmente, la scelta di un percorso intrapreso suscita.